Pamela Giorgi
Pamela Giorgi
Primo Ricercatore
Mi occupo delle procedure di formazione, dei criteri per la tutela e l’organizzazione e la comunicazione del patrimonio storico culturale, anche nelle sue declinazioni didattiche e formative. In particolare, attenziono da anni il tema degli archivi scolari e degli archivi di personalità del mondo culturale ed artistico.
Attività di ricerca
Mi occupo di archivi storici e in particolare di archivi di personalità del Novecento dal 2001, quando ho iniziato a dedicarmi al riordino e/o della valorizzazione delle raccolte documentarie afferenti all’etnomusicologa Caterina Bueno, al pittore Xavier Bueno, all’editore Giulio Einaudi e, più recentemente, al sacerdote Don Lorenzo Milani e all’artista Sigfrido Bartolini. Ne sono seguiti molteplici progetti di valorizzazione quali edizioni di inventari, mostre e cataloghi, tra cui: “Inventario della cantante ed etnomusicologa Caterina Bueno” (edizioni del Consiglio regionale per la Toscana, 2012), il volume e la mostra fotografica “Barbiana e la sua scuola: immagini dall’archivio Don Lorenzo Milani” (Aska edizioni, 2013), il catalogo “L’Archivio casa museo Sigfrido Bartolini”, Polistampa, 2019).
Parallelamente, il lavoro presso Indire, dove negli anni ho coordinato l’Archivio storico e, ove, adesso coordino la struttura di ricerca ‘Valorizzazione del Patrimonio’, ha consentito di specializzarmi su una tipologia atipica di materiali documentari e bibliografici: quelli scolari. Dal 2008, attraverso l’analisi dei documenti oggetto di riordino, ho trattato in numerosi volumi, articoli ed eventi espositivi, sia la storia di Indire stesso, erede della Mostra Didattica Nazionale del 1925 (si veda a proposito “Dal Museo Nazionale della scuola all’Indire” Giunti, 2009; il catalogo della mostra “Radici di futuro: l’innovazione a scuola attraverso i 90 anni di Indire“, Contini, 2015), sia, più in generale, l’attività svolta è stata occasione fondamentale per analizzare alcuni momenti cardine della storia del sistema scolastico italiano (si veda ad esempio “Matite razziste. Scuola e leggi razziali”, Bibliografia e informazione, Firenze, 2013 o “Confini. L’avventura dell’istruzione in territori periferici, catalogo della mostra (Roma, Auditorium Parco della Musica, 2-8 dicembre 2019”). Dal 2009 ho privilegiato tra tutte le tipologie documentarie quelle fotografiche, incentivata principalmente dall’attività di riordino, da me coordinata, dell’importante fototeca conservata in Indire (14 mila immagini scolari provenienti dall’intero territorio nazionale per un ambito cronologico compreso tra 1890 e 1970), resa oggi integralmente accessibile in rete con il data base Indire ‘Fotoedu. Fondi fotografici per la storia della scuola e dell’educazione’ e valorizzata con il catalogo e la mostra “L’Obiettivo sulla scuola: immagini dall’archivio fotografico Indire” (Giunti, 2011) e con il convegno “Istantanee di vita scolastica. La fotografia come fonte per la storia dell’educazione. Bilancio e prospettive di una nuova tendenza storiografica” (a cura di Indire, Università degli studi di Firenze e Università degli studi di Macerata, Firenze, Palazzo Medici Riccardi, 9 ottobre 2015). Il propedeutico lavoro archivistico e bibliografico di inventariazione e di catalogazione dei materiali storici in possesso dell’Istituto – anche a fronte di un progressivo arricchimento dei fondi (recentemente, tra gli altri, con la donazione dell’Archivio dei pedagogisti italiani del ‘900 o con i progetti, da me coordinati, di collazione e ricerca di fonti atipiche, quali, ad esempio, ‘Memorie Magistrali’ e ‘La Scuola allo schermo’). A questo obiettivo si collega, non solo, l’azione di valorizzazione e disseminazione di quanto trattato (tra i molti, un esempio di questa è l’importante collaborazione all’allestimento del Museo del ‘900 – M9 di Mestre, per la parte scolare e, ivi, un allestimento espositivo temporaneo ‘Per gioco e sul serio’ (2019).
La mia ricerca si connota, poi, per un crescente lavoro critico-ermeneutico sulle fonti, con uno specifico focus sulla loro declinazione didattica e formativa. In questa prospettiva si muove la sinergia con la Struttura Indire ‘Didattiche laboratoriali e innovazione del curricolo nell’area linguistico-umanistica’, e il partenariato con Dichulter – Digital Cultural Heritage, Arts and Humanites, rete inter-istituzionale col quale viene svolta una ricerca congiunta per costruire e consolidare una cultura dell’innovazione tecnologica digitale, in relazione al sistema scolastico, sulle problematiche legate all’uso del Cultural Heritage, con il Museo M9 e la partecipazione sempre crescente a iniziative varie dell’ AIPH – Associazione Italiana di Public History.
Curo per Indire, come referente scientifico, vari protocolli di intesa: con M9 Venezia Mestre; Diculther; SNS Pisa; Fondazione Einaudi (Roma); Archivio Storico di Santa Maria sopra La Minerva (Roma). Sono responsabile scientifico dell’attività di ricerca – interna alla struttura 1 Indire – relativa alla Didattica laboratoriale della Storia.