Costruire Giocattoli con la Stampante 3D
Nell’ambito di Maker@Scuola ,dal 2014 al 2016 si è realizzato il progetto “Costruire Giocattoli con la Stampante 3D“, una ricerca basata sull’osservazione delle attività dei bambini di otto scuole dell’infanzia:
- Istituto comprensivo “Solari”, Scuola dell’infanzia “Beniamino Gigli”, Loreto (Ancona)
- Istituto comprensivo di “Cadeo e Pontenure”, Scuola dell’infanzia di Pontenure (Piacenza)
- Scuola dell’infanzia del Comune di Firenze “Andrea del Sarto”, Firenze
- Scuola dell’infanzia del Comune di Firenze “Gianni Rodari”, Firenze
- Scuola parificata dell’infanzia “Gesù Buon Pastore”, Firenze
- Istituto comprensivo di Sigillo, Scuola dell’infanzia “G. Agostinelli”, Perugia
- Istituto comprensivo di San Valentino Torio, Salerno
- Scuola dell’infanzia statale “J.J. Rousseau”, Torino.
Il motivo per cui il gruppo di ricerca ha deciso di iniziare proprio con le stampanti 3D risiede nella natura stessa di questi strumenti, che funzionano in modo appropriato solo se il disegno iniziale, il progetto, è ben congegnato. Rispetto ad altre attività manipolative tridimensionali come il Lego e il Pongo, con cui è possibile modificare in corsa la realizzazione dell’oggetto che si ha in mente, la stampante 3D richiede infatti un’attenzione particolare già a partire dalla progettazione. Un errore in questa fase comporterà, infatti, la stampa di un oggetto non adatto alle finalità richieste. Questo tipo di processo è in grado di innescare un ciclo di miglioramento che viene definito Think-Make-Improve (ovvero “Pensa, realizza e migliora”), nel quale il succedersi delle varie fasi – progettazione, realizzazione, analisi e valutazione, riprogettazione e nuova realizzazione – porta al miglioramento del prodotto finale.
In procinto, nel 2016, di iniziare il terzo anno di ricerca, si ritiene estremamente interessante continuare a osservare i bambini della scuola dell’infanzia che si confrontano con questo tipo di approccio alla conoscenza, per loro inedito.
Le fasi della ricerca, in sintesi, sono le seguenti:
- Nella prima fase è stata fornita agli insegnanti una storia come sfondo e cornice di 6 problemi da risolvere con l’utilizzo di un software per il disegno e della stampante 3D. Le modalità di presentazione sono state concordate insieme agli insegnanti, tenendo conto della loro esperienza e dalla tipologia di attività che solitamente svolgono in classe e considerando anche quello che ritengono applicabile nella loro classe. È stata anche strutturata una griglia di osservazione, indispensabile per poter valutare i risultati ottenuti.
- Nella seconda fase si è chiesto agli insegnanti di avviare, secondo un calendario predefinito, le attività concordate e si è avviata la fase di osservazione diretta presso gli istituti, allo scopo di attuare un approfondito studio sugli aspetti legati alla modalità di osservazione e progettazione di oggetti tridimensionali da parte dei bambini. I piccoli alunni durante l’attività hanno sviluppato competenze metacognitive molto evolute, finalizzate a sviluppare la loro attitudine a risolvere i problemi con soluzioni aperte, a comprendere la prospettiva e ad evolvere sul piano dell’intelligenza spaziale. Non ultimo, si sono osservate le modalità di interazione sia tra loro sia tra loro e la macchina e si è analizzato il processo di esecuzione del compito effettuato dai bambini.
- Nella terza fase si è analizzato il lavoro svolto, si sono cercati dei denominatori comuni alle diverse scuole e sono stati definiti gli aspetti positivi emersi durante questa attività. Tali aspetti diventeranno elementi utili per la formulazione di linee guida ripetibili in ogni scuola.