Al fine di promuovere significative esperienze di educazione matematica al livello della scuola dell’infanzia, è stato riconosciuto che i percorsi didattici dovrebbero essere fondati sulla connessione tra aspetti caratteristici di diversi ambiti della produzione culturale, tra cui quello matematico, nonché sui modi in cui le bambine e i bambini attribuiscono significati nel contesto dell’esperienza ordinaria. Allo stesso tempo, è stata sottolineata l’opportunità di fondare su risultati emersi dalla ricerca le pratiche educative disegnate per la scuola dell’infanzia. Una consolidata letteratura evidenzia il radicamento delle competenze matematiche in costrutti culturali sviluppati in contesti ordinari e in capacità connesse al sostrato neurofisiologico di cui ciascun soggetto è portatore. È stato ipotizzato che un approccio fondato sull’idea di embodiment possa sostenere gli educatori nel disegnare ambienti ed esperienze di apprendimento in grado di promuovere lo sviluppo di una prospettiva scientifica, con particolare rilevanza attribuita ai costrutti matematici. In questo quadro restano individuati alcuni nodi da affrontare, inerenti alla relazione tra intuitività e formalizzazione, tra interazione fisica e concettualizzazione, tra aspetti biologici ed epistemici.

 

Obiettivi 

• Individuare elementi utili a disegnare e a condurre percorsi didattici nella scuola dell’infanzia, che sostengano lo sviluppo di competenze relative alla rappresentazione numerica e spaziale.

 

Domande della ricerca

• Come caratterizzare i passaggi attraverso cui sviluppare percorsi educativi nella scuola dell’infanzia, in modo da promuovere forme di rappresentazione numerica e spaziale che siano matematicamente rilevanti?