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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana
Innovazione metodologica e organizzativa nelle scuole piccole

Leggere le piccole scuole attraverso i territori

Ambito: Ricerca endogena

Il Manifesto delle Piccole Scuole sostiene che compito di un paese moderno deve essere garantire un’istruzione di qualità in ogni parte del suo territorio. Per tendere in modo efficace verso questo orizzonte, nel 2018, è stato avviato un percorso di ricerca focalizzato sul primo ciclo di istruzione (scuola primaria e scuola secondaria di I grado) che ha portato a:

  • definire le dimensioni numeriche che possono identificare la piccola scuola e di conseguenza censire la popolazione delle piccole scuole sull’intero territorio nazionale e descriverne le caratteristiche;
  • rilevare le caratteristiche dei territori in cui sono ubicate le scuole di ridotte dimensioni al fine di comprendere gli interventi che possono meglio supportare la permanenza della scuola sul territorio. Attraverso l’individuazione di categorie di analisi quali isolamento, perifericità e marginalità, si è arrivati all’individuazione di quattro cluster territoriali con caratteristiche omogenee.

In base a quanto emerso dalla ricerca e grazie anche alla collaborazione del Ministero dell’Istruzione (Ufficio Statistico), ad oggi, è possibile definire le piccole scuole come un fenomeno “consistente”, perché rappresentativo di una parte importante dell’intera popolazione scolastica italiana (le piccole scuole primarie rappresentano il 45,3% di tutte le scuole primarie italiane; le piccole scuole secondarie di I grado il 21,7%), e “complesso”, in quanto le piccole scuole non sono soltanto quelle delle piccole isole, dei luoghi remoti e isolati, ma si trovano anche nei centri urbani, nei comuni di cintura e in quella molteplicità di zone fra città e campagna molto diffuse sul nostro territorio. Per quando riguarda le piccole scuole dell’infanzia, ossia i contesti educativi formali rivolti ai bambini tra i 3 e i 6 anni e costituiti da mono-sezioni, sono circa 2.518 distribuite sull’intero territorio italiano. In risposta all’impossibilità di sfruttare le compresenze dei docenti e il lavoro a classi aperte, tali contesti si caratterizzano per un ripensamento delle proposte didattiche ed organizzative e per una maggiore interazione con i contesti territoriali.
Questo quadro ha bisogno di essere costantemente aggiornato e mappato per contestualizzare le ricerche sulle piccole scuole e instaurare un proficuo dialogo con istituzioni e realtà del territorio; può inoltre essere ampliato e arricchito attraverso il confronto con altre banche dati.

La letteratura e recenti indagini sugli apprendimenti hanno inoltre evidenziato come le differenze negli apprendimenti e fenomeni di povertà educativa siano fortemente legati ai contesti socio-territoriali.
Il progetto di ricerca, forte delle motivazioni espresse, intende:

  • comprendere come le dimensioni di analisi (isolamento, perifericità marginalità) che hanno caratterizzato la ricerca INDIRE sui territori delle piccole scuole influenzino i livelli di apprendimento come rilevati dall’INVALSI.
  • verificare alla luce dei dati integrati anche alcune credenze e convinzioni che emergono nel dibattito pubblico ma che non sono basate su evidenze empiriche;
  • comprendere come le relazioni emerse attraverso il confronto con diversi corpus data condizionino la proposta didattica e organizzativa delle piccole scuole con attenzione alle ricerche specifiche della Struttura 8 e che afferiscono a pluriclassi, scuola di comunità, e classi aperte tramite le nuove tecnologie.

Domande della ricerca

Il progetto si caratterizza per le seguenti domande di ricerca:

D1: Come cambia nel tempo la popolazione delle piccole scuole in Italia tenendo conto anche dei contesti socioterritoriali?

D2: Quali relazioni esistono fra i diversi contesti socio-territoriali dove agiscono le piccole scuole e i risultati degli apprendimenti e come si differenziano rispetto alle dimensioni di analisi e ai cluster individuati?

D3: Le piccole scuole mettono in atto azioni di cambiamento didattico e organizzativo derivanti dalla partecipazione agli avvisi FESR/FSE al fine di migliorare la qualità dell’offerta educativa?

D4: Quali sono i contesti educativi e territoriali di maggiore fragilità per quanto concerne le piccole scuole?

Destinatari

Diretti: popolazione delle piccole scuole italiane (infanzia, primaria, secondaria I grado) individuata secondo i criteri quantitativi precedentemente individuati e diffusi in elaborati scientifici e in convegni internazionali

Indiretti: MI, USR, ANCI, EUN, OECD.