Lo scenario pedagogico come chiave di lettura dell’ambiente di apprendimento
La ricerca prende origine dall’applicazione delle linee guida per l’edilizia scolastica elaborate dal gruppo di lavoro coordinato da INDIRE nel 2013 e dall’utilizzo del Manifesto “1+4 spazi educativi per la scuola del terzo millennio” per la progettazione di nuove scuole e per il ripensamento degli spazi degli edifici scolastici esistenti, una struttura organizzata sulla base di cinque spazi funzionali complementari che mira a sostituire gradualmente la configurazione basata esclusivamente su aule e corridoi.
La ricerca in oggetto propone un modello applicabile sia alla costruzione di nuove scuole, sia alla riqualificazione del patrimonio esistente con l’obiettivo di promuovere non solo l’efficienza e la sostenibilità energetica e la sicurezza sismica e strutturale, ma anche l’efficacia degli investimenti da un punto di vista pedagogico-didattico.
Obiettivi
- Elaborare un modello concettuale basato sulla letteratura scientifica che individua le fasi evolutive e i fattori di criticità del processo di appropriazione di un nuovo edificio scolastico;
- Individuare strumenti di accompagnamento della comunità scolastica nel processo di appropriazione del nuovo edificio scolastico.
Gli obiettivi sopracitati richiamano gli obiettivi generali della Struttura di Ricerca “Architetture e arredi scolastici: progettare nuovi spazi educativi e adattare ambienti di apprendimento esistenti”, come specificato nel piano triennale delle attività 2021-2022-2023:
- Sviluppare strumenti in grado di accompagnare la scuola nell’organizzazione e nell’utilizzo di ambienti flessibili e spazi innovativi;
Indagare le modalità di utilizzo di spazi innovativi basati sul framework elaborato da INDIRE (Manifesto 1+4) dopo la loro occupazione.
Domande della ricerca
D1: È possibile definire un modello di accompagnamento che sostenga la comunità scolastica nel processo di appropriazione di un nuovo edificio scolastico?
D2: A quali condizioni un investimento in edilizia scolastica è in grado di innescare un processo virtuoso e sostenibile di cambiamento della visione e della pratica educativa?