Giornalino

Spazio Ciari

I giornalini scolastici riprodotti in questa pagina sono tratti dagli originali realizzati da Bruno Ciari e dai suoi alunni della scuola elementare di Certaldo. Essi fanno parte dei materiali che la famiglia di Ciari ha custodito – esposti a Certaldo presso la Sala dedicata a Ciari nei locali dell’Associazione Polis – ma anche di donazioni di ex alunni. Sono frutto del lavoro cooperativo degli alunni, espressione della didattica quotidiana basata sulla centralità degli alunni e sul loro impegno attivo, sulle ricerche e sull’osservazione diretta.

Alcune pagine sono scritte a mano dagli alunni stessi e altre ciclostilate. Come si può evincere osservando le fotografie, il limografo veniva usato non solo per il giornalino con pensieri di argomento vario ma anche per la stampa di ricerche tematiche. E’ la stessa Marcella Ciari a spiegare come le attività basate sull’osservazione “davano origine a raccontini con disegni dei bambini” mentre le ricerche cooperative portano alla realizzazione di “racconti più ampie”. E’ certamente significativo osservare oltre ai contenuti – che lasciano trasparire temi e impostazione didattica delle lezioni svolte da Ciari – anche alcuni elementi più “materiali” del giornalino del giornalino quali ad esempio il titolo Ulisse o il fatto che già in prima elementare la classe fosse in grado di realizzare in maniera cooperativa il giornalino e i suoi contenuti. Il giornalino Ulisse “nasce” a partire dall’anno scolastico 1954-55 quando Ciari era impegnato a insegnare nella prima classe di quella che era il suo primo ciclo completo come maestro di ruolo. La classe – di cui faceva parte l’allievo Carlo Boccacci che oggi condivide i suoi ricordi – aveva optato come primo nome del giornalino “Il fiore più bello”. “Un nome forse banale. Ebbe infatti vita breve” osserva oggi Boccacci: “Dopo che il maestro Ciari, recitandoci parti di Iliade e Odissea, ci ha presentato il personaggio di Ulisse, ci ha spiegato che era il curioso disposto a farsi legare all’albero pur di non cedere alle sirene, non ci sono stati dubbi: il nostro giornalino si sarebbe intitolato ULISSE!”.

Marcella Ciari ricorda invece la genesi della ricerca dedicata al nostro fiume: si tratta di una attività dedicata al fiume Elsa di Certaldo. Gli alunni hanno condotto delle osservazioni soffermandosi sulla diga, la sabbia, le radici, le conchiglie. Hanno poi incontrato dei pescatori con il pesce all’amo, come gli alunni hanno poi raffigurato nei loro disegni. I lavoro I due pesciolini furbi nasce dalla non accettazione dei bambini della morte (avevano visto infatti i pescatori con i pesci all’amo) e racconta di pesci che sfilano i lombrichi dall’amo prima di mangiarli, fregando così il pescatore. Ogni lavoro era esito di una esperienza iniziale, seguita da una fase di riflessione sull’esperienza stessa e poi condivisione.

 

Approfondimenti sulle tecniche per la realizzazione del giornalino, sul pensiero e sulla didattica che ne stanno alla base nonché su testimonianze circa l’applicazione attuale del giornalino in classe, sono offerti dalla mostra IL GIORNALE SCOLASTICO: DA BRUNO CIARI AI GIORNI NOSTRI. 100 ANNI: IL LUNGO CAMMINO DI UNA TECNICA DI VITA  realizzata dal Movimento di Cooperazione Educativa in occasione del centenario della nascita di Ciari.