CONNESSIONI, perché?

La sfida che abbiamo davanti – dopo la scuola della pandemia - è quella delle convergenze e delle ibridazioni: superare gli steccati, promuovere un altro e ambizioso orizzonte di senso nel quale si possa “imparare a diventare” in forme e in modi del tutto diversi rispetto a quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Si tratta di un’occasione veramente irripetibile per aggirarsi in quella “architettura della mente didattica” che è il curricolo: non potevamo farcela scappare.

E così, all’INDIRE, ci siamo inventati CONNESSIONI, un “laboratorio distribuito” che vede protagonisti quattro Dipartimenti (Umanistico, Scientifico, Artistico e Biblioteche) per progettare e modellizzare i percorsi di apprendimento della scuola secondaria di secondo grado,mettendo insieme allestimenti funzionali e versatili, tecnologie analogiche e digitali, metodologie e situazioni didattiche.

L’universo intero è in un bicchiere di vino

Scopri cosa faremo nel Laboratorio CONNESSIONI a Didacta Italia 2023

La proposta e le ragioni di una scelta

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Che cos’è CONNESSIONI?

CONNESSIONI è un laboratorio che vuole mettere alla prova la capacità degli insegnanti di lavorare in un ambiente fluido e interconnesso, completamente diverso rispetto alla classe tradizionale. Un allestimento pensato per ideare e progettare in modo interdisciplinare ibridando e contaminando i saperi, esplorando la complessità delle conoscenze con l’impiego di metodologie innovative, supporti analogici e tecnologie digitali.

Attraverso un itinerario che porterà i docenti all’interno dei quattro Dipartimenti, agli insegnanti chiediamo di cominciare a realizzare un cambiamento metodologico; di saggiare la versatilità di un ambiente di apprendimento ricco di stimoli e sollecitazioni; di cercare forme nuove di aggregazione tra i concetti fondanti delle discipline; di creare legami, filiazioni e appartenenze.

Da questa proposta i docenti possono raccogliere stimoli, idee, suggestioni e sollecitazioni per i percorsi di educazione civica, per la didattica orientativa o anche semplicemente per il piacere della ricerca educativa mettendo in gioco la propria creatività e curiosità intellettuale.

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I Dipartimenti come “cantieri-laboratorio”

Per l’edizione 2023 di Didacta Italia abbiamo pensato di mettere alla prova anche la capacità progettuale dei Dipartimenti (Umanistico, Scientifico, Artistico e Biblioteche) per realizzare un’idea di scuola e ripensare il cambiamento e la trasformazione dello spazio educativo.

I Dipartimenti sono laboratori e “cantieri” dell’apprendimento in cui costruire e riconfigurare i saperi e dove l’allestimento è funzionale alle dinamiche del processo formativo. È un’idea, questa, che ha molto a che fare con il concetto di ecosistema: gli ambienti sono pensati come “laboratori distribuiti” per co-progettare il processo formativo, rileggere la complessità, esercitare il pensiero sistemico.

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La sfida dei saperi del XXI secolo

Nella scuola abbiamo bisogno di attivare i saperi ad un più alto livello di complessità e di rappresentazione. La complessità è, in questo senso, la categoria che meglio di altre ha evidenziato la “crisi dei concetti chiusi e chiari” affermandosi come paradigma regolativo dei saperi contemporanei.

La complessità dà forma alla natura reticolare dei saperi, ne intercetta le rifrazioni concettuali e costruisce le “connessioni” per le competenze del XXI secolo.

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Strumenti analogici e tecnologie digitali

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Il curricolo come “architettura” della mente didattica

Serve un nuovo discorso sul metodo che recuperi la complessità dei saperi, il ruolo delle metodologie, il supporto delle tecnologie.

Il dispositivo da ripensare è il curricolo, che rappresenta il filo conduttore di questo bisogno di unitarietà del metodo educativo.

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Un sistema “integrato” di competenze

Come si costruiscono le connessioni?

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Il problema da affrontare

Individuare il tema/problema da affrontare all’interno di una serie di nuclei tematici

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I concetti fondanti

Sviluppare il percorso individuando le relazioni tra i concetti fondanti dei saperi disciplinari

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Il format

Utilizzare un format per la progettazione e lo svolgimento del percorso

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Il setting didattico

Predisporre le attività, le metodologie didattiche, gli strumenti analogici e le tecnologie digitali

Se l’Antropocene è il filo conduttore delle connessioni, i Dipartimenti sono gli ambienti ideali per esplorare e rendere attiva la “trasversalità” dei saperi

ANTROPOCENE. Il catalogo è questo

Qual è la narrazione che si potrebbe fare attorno e sull’Antropocene? Quale racconto e da quale punto di osservazione si può avviare lo storytelling di un fenomeno così complesso e ricco di diramazioni?

Responsabile del Dipartimento Umanistico

Dipartimento Umanistico

Avete mai provato a riconfigurare le discipline umanistiche all’interno di un ambiente di apprendimento esplorativo? Avete mai immaginato di trasformare l’insegnamento in un laboratorio di ricerca in cui utilizzare le risorse digitali, le metodologie e le tecnologie per costruire le competenze del XXI secolo?

Spazi innovativi per un nuovo design delle humanities e riorganizzazione dell’allestimento didattico, degli arredi e delle tecnologie: questo è lo scenario che si realizzerà nel Dipartimento Umanistico, in cui i docenti avranno l’opportunità di sperimentare in prima persona come si costruiscono percorsi e soluzioni di apprendimento sui saperi del curricolo e come si utilizzano le opportunità e le risorse di una nuova concezione dell’architettura scolastica e del setting educativo.

Valorizzando le esperienze di INDIRE, le tre sessioni giornaliere si alterneranno in un ricco ventaglio di laboratori, e i partecipanti saranno coinvolti in una serie di attività attraverso le quali esplorare, discutere, progettare, riflettere e realizzare proposte operative per l’insegnamento dei saperi umanistici. Un’esperienza che permetterà anche di comprendere il valore aggiunto degli spazi di apprendimento, e di constatare come gli arredi, le tecnologie e le situazioni didattiche siano parte integrante di un vero e proprio ecosistema educativo.

Dipartimento Scientifico

Se vogliamo portare la tecnologia a scuola e introdurre le STEM in un’ottica laboratoriale, allora dobbiamo accompagnare l’agire didattico con una buona dose di metodologie. Ma a volte potrebbe non bastare. Proviamo allora a pensare in termini di metodo educativo: proprio così. Un nuovo metodo educativo che sappia innovare ma anche recuperare, trasformare, riadattare quello che i nostri insegnanti sanno fanno molto bene, e cioè lavorare con i saperi e con i loro contenuti.

Le risorse che le scuole hanno ricevuto, anche recentemente, consentono di sostituire lo spazio dedicato ai laboratori disciplinari tradizionali con soluzioni più versatili e flessibili in grado di favorire l’esplorazione dei saperi in modo interdisciplinare, con il risultato di una radicale trasformazione in senso innovativo degli ambienti di apprendimento.

Per i laboratori scientifici di nuova concezione è indispensabile, da un lato, poter disporre di tecnologie efficienti (una navigazione veloce, strumentazioni avanzate, software analitico automatizzato, laboratori reali e virtuali); dall’altro, avere a disposizione un setting metodologico adeguato che consenta ad insegnanti e studenti di condurre esperimenti in modo rigoroso e coinvolgente, per innescare un processo di rinnovamento del modo di imparare le scienze facendo ricerca.

L’obiettivo del Dipartimento Scientifico è quello di ispirare e favorire la trasformazione degli spazi dedicati all’apprendimento della scienza e della tecnologia, mostrando come attraverso allestimenti e arredi funzionali all’attività didattica – dalle pareti agli angoli dedicati, dai micro-ambienti alle stampanti 3D – si possa davvero inaugurare una nuova stagione per la cultura scientifica nella scuola, e avviare il nuovo metodo educativo che stiamo costruendo all’INDIRE.

Consegna per i docenti

Responsabile del Dipartimento Scientifico

Responsabile del Dipartimento Artistico

Dipartimento Artistico

Se come dice il geologo Mario Tozzi “Antropocene significa anche guardare le cose con un altro occhio rispetto a quello con cui è stata guardata la vita sulla terra”, oltre ad uno sguardo scientifico che tenta di spiegare le leggi fisiche che ne governano l’evoluzione, e quello umanistico che cerca di darne una interpretazione attraverso la filosofia e la analisi storica e dei contenuti, non possiamo prescindere da uno sguardo artistico, dove ogni persona interpreta e modella sulle sue emozioni, impressioni e creatività i grandi cambiamenti che, come in un domino, si avvicendano sulla Terra per mano dell’uomo.

Fin dalla antichità all’arte è stato attribuito un significato profondo: la capacità di creare connessioni tra il mondo visibile e quello invisibile che vive in ognuno di noi. Oggi vogliamo estendere questa capacità anche all’universo dei saperi e degli apprendimenti: ci domandiamo quindi, possiamo usare l’arte in tutte le sue forme, dal teatro, alla musica alla danza, alle arti figurative e pittoriche per abbracciare in una unica grande rete le discipline e le competenze?

In questo laboratorio le connessioni tra discipline saranno rese esplicite attraverso attività creative e di modellazione dei fenomeni ambientali: la costruzione di un packaging ecologico e l’analisi di dati e la loro trasformazione. Cercheremo di indagare le modalità progettuali con degli esempi per rispondere alla domanda: come trasformare la realtà ed i suoi cambiamenti in un’opera d’arte?

Dipartimento Biblioteche

Partiamo da “la vita è l’arte dell’incontro” che pare vada attribuita a Vinicius de Moraes nella sua Samba delle benedizioni, ma poi come in un libro di Osvaldo Soriano, compare Toquinho e pure Sergio Endrigo, e da lì, parafrasando liberamente, diventa… “la biblioteca è il luogo dell’incontro”. Quel terzo spazio che necessita di un terzo tempo è senza dubbio il luogo esatto, per essere l’uno e favorire l’altro. Un posto nella scuola che scolastico non è.

Seguendo il filo conduttore delle “connessioni”, tra pouf, scaffali, monitor verticali e orizzontali (e qui viene in mente il tango), sedie impilabili, tavoli con le ruote, smartphone in tasca e spesso fuori, espositori rotanti e non, ceste dei libri per curiosi, pareti mobili, microfoni e telecamere, piattaforme di vario sapore, si arriva al Don Giovanni di Mozart e Da Ponte, con “il catalogo è questo”.

I 4 interventi, le variazioni, che propone il dipartimento Biblioteche in tema di “connessioni” saranno differenti, una variazione nella variazione, una specie di Goldberg “aumentate” (con il permesso di Johann Sebastian) e distribuiti tra un lettore seriale, un lettore caotico e due piattaforme. Insomma, un pari tra l’analogico e il digitale.

Mantenendo l’idea di fondo delle “connessioni” nelle tre giornate passeranno di lì, con connessioni talvolta azzardate, musicisti, attori, cantastorie e “cartastorie”, chi legge ad alta voce e chi in modo silenzioso, podclassisti e marconisti, improvvisatori con le parole e improvvisatori con le note, registi e affabulatori e poi chissà chi. E Calvino.

Consegna per i docenti

Responsabile del Dipartimento Biblioteche

Laboratorio didattico. Organizzazione

Cosa si fa?

I ricercatori di INDIRE, accompagnati da esperti, condurranno una serie di laboratori di circa 45 minuti ciascuno con quattro gruppi di docenti che si alterneranno nei vari Dipartimenti. La proposta consiste nello sperimentare un ambiente di apprendimento che è stato allestito secondo una nuova concezione di spazi, arredi e tecnologie funzionali ad una didattica che metta al centro il gusto della ricerca e il design del sapere.

Gli insegnanti si trasformeranno per una volta in studenti, simulando quattro “classi seconde” di una scuola superiore, e saranno chiamati ad interagire con gli ambienti e a ideare un’attività interdisciplinare su un argomento riconducibile al tema dell’Antropocene.

Per la conduzione dei laboratori saranno utilizzati i materiali predisposti dai responsabili dei quattro Dipartimenti.

Il materiale di lavoro da stampare prima di arrivare a “CONNESSIONI”

Nei giorni che precedono l’evento CONNESSIONI, i docenti iscritti dovranno scaricare e stampare il materiale di lavoro in formato PDF.

Il Blocco Note servirà invece a prendere appunti, a collegare contenuti e spunti di riflessione che emergeranno nelle attività dei singoli Dipartimenti, a ideare una prima traccia di percorso interdisciplinare.

Orario dei laboratori

Il laboratorio si terrà il giorno 8 marzo 2023 dalle 14.30 alle ore 18.00 nel Dipartimento Umanistico (Padiglione Spadolini - Piano interrato).

I partecipanti dovranno trovarsi alle ore 14.15 nel Dipartimento Umanistico per una breve presentazione in plenaria che illustrerà l’organizzazione del laboratorio.

Si richiede la massima puntualità e il rispetto dei tempi.

  • 14.15-14.30 Riunione in plenaria con tutti i docenti partecipanti a CONNESSIONI. La plenaria si terrà nello spazio del Dipartimento Umanistico. Saluti di Benvenuto. Presentazione dell’attività e della consegna di lavoro ai docenti.
  • Successivamente i docenti saranno distribuiti in quattro gruppi di circa 20-25 persone ciascuno, simulando le classi 2°A – 2°B – 2°C e 2°D di una scuola secondaria di secondo grado, e si sposteranno nei Dipartimenti per lo svolgimento delle attività che avranno la durata di 45 minuti ciascuna, alternandosi poi a rotazione secondo gli orari sotto indicati.
  • 14.30-15.15 Primo laboratorio in simultanea
    2°A: Dipartimento Umanistico – 2°B: Dipartimento Scientifico – 2°C: Dipartimento Artistico – 2°D: Dipartimento Biblioteche
  • 15.15-16.00 Secondo laboratorio in simultanea
    2°B: Dipartimento Umanistico – 2°C: Dipartimento Scientifico – 2°D: Dipartimento Artistico – 2°A: Dipartimento Biblioteche
  • 16.00-16.45 Terzo laboratorio in simultanea
    2°C: Dipartimento Umanistico – 2°D: Dipartimento Scientifico – 2°A: Dipartimento Artistico – 2°B: Dipartimento Biblioteche
  • 16.45-17.30 Quarto laboratorio in simultanea
    2°D: Dipartimento Umanistico – 2°A: Dipartimento Scientifico – 2°B: Dipartimento Artistico – 2°C: Dipartimento Biblioteche
  • 17.30-18.00 Riunione in plenaria (Dipartimento Umanistico) per la condivisione dell’esperienza, restituzione, commenti, interventi. Saluti.

Dove siamo

I Dipartimenti si trovano nel Padiglione Spadolini: Umanistico, Scientifico e Biblioteca sono al Piano inferiore, mentre il Dipartimento Artistico si trova all’Attico.

Cosa sono le “situazioni didattiche”?

Per situazione didattica intendiamo l’insieme delle relazioni e dei ruoli di uno o più soggetti i quali, per comunicarre, utilizzano il cosiddetto milieu, ossia tutti quegli oggetti fisici, culturali e sociali che fanno parte dell’ambiente e che condizionano l’apprendimento. La situazione didattica si definisce come l’attore silenzioso, ossia il terzo elemento che, insieme all’insegnante e all’alunno, contribuisce allo sviluppo dell’azione didattica.

L. Tosi (a cura di), Fare didattica in spazi flessibili. Progettare, organizzare e utilizzare gli ambienti di apprendimento a scuola, Firenze, Giunti, 2019, p. 153.


Strumenti e Risorse

  • All
  • Indire
  • Umanistico
  • Scientifico
  • Artistico
  • Biblioteche
  • Video
  • Web

Learning to Become

L’innovazione curricolare nella rete di Avanguardie Educative

Italo Calvino e l’Antropocene

Un video di Serenella Iovino

Serra idroponica a scuola

Un’esperienza INDIRE

Cantiere Umanistico dell’Antropocene

Università di Pisa

Immunità

Un percorso con la lezione fenomenica

PATHS

A Philosophical Approach to THinking Skills

Civilization

La mostra fotografica ai Musei San Domenico di Forlì

Systemic Relational Insights

A new hybrid intelligence approach to make sense of complex problems

Benvenuti nell’Antropocene

Libro e podcasting

Il Covid-19 nel cinema

Dal film Contagion

La mappa che cambiò l’epidemiologia

John Snow e l’epidemia di colera nella Londra vittoriana

Leggere le Migrazioni

Il fenomeno, i libri e un percorso didattico

La lezione come “spy story”

Il design didattico dell’Antropocene

Finanza per lo sviluppo sostenibile

Un tema strategico per l’Agenda 2030

Climate fiction

La letteratura del cambiamento climatico

Che cosa sono i saperi

I saperi e il curricolo integrato

Libri e cambiamento climatico

Video

Team

Lorenzo Guasti

Tecnologo
Responsabile del Dipartimento Scientifico

Ingegnere, referente del progetto di ricerca “Maker@Scuola” che studia il fenomeno dei “makers” in relazione agli scenari e alle influenze che genera nel sistema scolastico italiano.

Carlo Mariani

Ricercatore
Responsabile del Dipartimento Umanistico

Due lauree, un dottorato di ricerca, si occupa di innovazione didattica. Di recente ha pubblicato Learning to Become. Un curricolo per innovare la scuola, Prefazione di Stefania Giannini, Utet Università.

Beatrice Miotti

Tecnologa
Responsabile del Dipartimento Artistico

Ingegnere Informatica, dottorato di Ricerca in Intelligenza Artificiale nel 2010 e abilitazione all’insegnamento dell’Informatica. Lavora in Indire dal 2012 dove si occupa occupo dello sviluppo software.

Angelo Bardini

Ambassador di Avanguardie Educative
Responsabile del Dipartimento Biblioteche

È stato uno dei fondatori di "Avanguardie Educative". Esperto di innovazione digitale e di musica jazz, ha fatto parte dello staff del PNSD. Animatore e promotore della rete "Bibloh".