Anche questo anno, in concomitanza con la Giornata mondiale degli insegnanti, Eurydice pubblica un rapporto dedicato agli stipendi dei docenti del livello pre-primario, primario e secondario inferiore e superiore: Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2013/14.
Il rapporto interessa 33 Paesi europei (Stati membri, eccetto la Bulgaria, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Norvegia e Turchia) e offre una sintesi comparativa corredata da schede sintetiche nazionali.
Queste ultime offrono dettagli, a livello di singolo Paese, su:
Dal rapporto in particolare emerge che, nell’a.s. 2013/2014, gli insegnanti di 16 Paesi europei (Belgio, Danimarca, Germania, Estonia, Francia, Croazia, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Austria, Slovacchia, Finlandia, Regno Unito, Norvegia, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Turchia) hanno visto aumentare i loro stipendi rispetto al precedente anno scolastico, in seguito a riforme salariali e adeguamenti al costo della vita.
Tuttavia, in circa la metà dei 33 Paesi europei esaminati nel rapporto (inclusa l’Italia), il potere di acquisto degli insegnanti nel 2014 è ancora al di sotto del livello del 2009. Inoltre, gli stipendi di base per gli insegnanti neoassunti del livello primario e secondario inferiore sono inferiori al PIL pro capite in circa tre quarti dei Paesi presi in esame (fatta eccezione per Germania, Spagna, Cipro, Malta, Portogallo, Scozia, Montenegro e Turchia). Per la maggioranza dei Paesi, questo accade anche per gli stipendi degli insegnanti dell’istruzione secondaria superiore.
Il rapporto è consultabile in lingua inglese.
NEWS