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PROFESSIONE DOCENTE

L'usignolo di Andersen

Per una didattica della musica nella primissima infanzia

di Valentina Tiracorrendo
29 Settembre 2004

Imagine Dia Indire“…per molto tempo si è pensato che i neonati non siano persone "vere e proprie", ma piccole creature che si limitano a mangiare e dormire e di tanto in tanto giocano. La moderna ricerca ha dimostrato che i neonati e i bambini molto piccoli sono individui straordinariamente sofisticati...".

La psicologa Asha Phillips, nell'introduzione del suo libro "I no che aiutano a crescere" ben sintetizza una diffusa, errata convinzione, specchio ed emblema di quella teoria della "tabula rasa", che vede il bambino come una scatola vuota da riempire, peraltro con l’ingerenza delle aspettative adulte che si occupano della sua educazione. E’ invece dato di fatto ormai consolidato che la finestra di apprendimento più importante è proprio quella che va dalla nascita ai tre anni di età.

La didattica educativo-musicale in Italia per molto tempo ha trascurato questa fase evolutiva. Le ricerche scientifiche condotte, ormai a livello internazionale, nell’ambito dell’apprendimento musicale durante i primissimi mesi di vita, hanno invece da tempo individuato in questa fascia di età il momento più proficuo per intraprendere un percorso di educazione alla musica.

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“Educare i bambini non significa farli uscire dallo stato di vuoto musicale in cui si suppone essi si trovino, per portarli a un determinato livello di competenza, al contrario significa sviluppare una attività ludica già presente in loro; […] esiste in ogni bambino una tendenza e noi in definitiva la rispettiamo, la rispettiamo e la incoraggiamo". Così scriveva, nel 1984, Francois Delalande, Professore di matematica e studi musicali, attualmente responsabile di ricerche teoriche in scienze della musica al GRM (Groupe de Recherches Musicales), dispiegando in modo emblematico il nodo centrale di una nuova pedagogia della musica dedicata alla primissima infanzia, che riconosceva nel neonato un individuo straordinariamente complesso e dotato, fin dalla nascita di una forte attitudine musicale.

La teoria pedagogica perseguita da Delalande trova le proprie radici nella Music Learning Theory (MLT) di Edwin E. Gordon, Professore alla South Carolina University e noto autore di numerose ricerche sull’attitudine musicale.


La MLT è una teoria dell'apprendimento musicale nella quale Edwin Gordon ha compreso e reinterpretato la teoria sul movimento messa a punto negli anni '70 dal coreografo e danzatore Rudolf Labane che oggi costituisce la base dei programmi di educazione musicale per la prima infanzia adottati in diverse università degli Stati Uniti. Questa teoria si pone l’obiettivo di ottimizzare e sviluppare in senso qualitativo quelle potenzialità ricettive che consentono l’apprezzamento e la riproduzione dei suoni e che, come quelle del linguaggio, delle emozioni e delle competenze motorie, risultano massime tra il periodo della gestazione e i sei anni circa di età.

Alla luce di ricerche svolte nell’arco di più di 40 anni, lo studioso ha potuto verificare la fondamentale importanza di intraprendere un percorso di apprendimento della musica nella primissima infanzia quando, immerso in un contesto sonoro, il bambino inizia a riconoscere ed articolare le sollecitazioni musicali strutturandole secondo modalità analoghe a quelle con le quali organizza le abilità linguistiche.

Gordon identifica nel processo di apprendimento musicale fasi distinte. Una di questa è l'Audiation, quella “struttura” in base alla quale tutta l’esperienza musicale viene ordinata. L'audiation costituisce l’’elemento fondante delle competenze musicali, una sorta di grammatica, acquisita dal bambino attraverso la pratica, che rappresenta per la musica ciò che il pensiero rappresenta per il linguaggio. Questa fase si sviluppa a sua volta in tre momenti evolutivi distinti: l'acculturamento, l'imitazione e l'assimilazione.

Nel corso delle attività di educazione musicale proposte dallo studioso, la guida informale, ovvero l’adulto, sia esso l’insegnante o il genitore, mette semplicemente in atto quei comportamenti che si vuole siano oggetto di apprendimento, in una modalità di educazione non direttiva né verbalizzata, ma implicita, costruendo contesti analoghi a quelli ordinari, nei quali il bambino, senza ancora riuscire a comprendere, si trova ad ascoltare tutta la lingua condivisa dagli adulti e non una parte semplificata di essa.

Per quanto lo stesso Gordon denunci la limitata percentuale di tempo dedicata alle attività musicali nelle scuole materne ed elementari degli Stati Uniti, l’educazione musicale per la primissima infanzia basata sui principi della MLT è già una realtà anche in Italia.
Nel giugno del 2002, a Roma, il Prof. Gordon ha autorizzato ufficialmente e in via esclusiva l'AIGAM, Associazione Italiana Gordon per l'Apprendimento Musicale, ad insegnare la Music Learing Theory in Italia. Accreditata presso il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, l'associazione svolge attività di formazione e aggiornamento degli insegnanti per sviluppare, secondo il metodo Gordon, l'attitudine musicale nei bambini da 0 a 6 anni.Immagine tratta dall'archivio DIA di Indire

Oltre all'AIGAM, da anni in Italia numerose scuole di musica, in collaborazione con associazioni, cooperative ed istituzioni scolastiche svolgono paralleli percorsi di ricerca che si sono concretizzati nello sviluppo di nuove tecniche di apprendimento musicale rivolte alla prima infanzia.
Tra queste, la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, ente accreditato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, da oltre venti anni svolge attivita' educative e di aggiornamento nelle scuole e negli asili nido nella Provincia di Roma.
Un'altra associazione che svolge progetti nell’ambito della didattica della musica è il Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale (CRSDM), fondato nel 1980, che si propone l'obiettivo di un'indagine in campo nazionale e internazionale sui problemi dell'insegnamento della musica ad ogni livello di applicazione. Nell'ambito della divulgazione pedagogica il centro collabora con Indire, Istituto
Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa, nel contesto del progetto bibliografico BIBL (Banca dati bibliografica per l'aggiornamento degli insegnanti), per la catalogazione informatizzata delle pubblicazioni concernenti la didattica musicale.

Valentina Tiracorrendo, Indire Comunicazione
Editing a cura di Stefania Chipa, Indire Comunicazione

 

 
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