Capovolgere le fasi classiche dell’apprendimento, studiare a casa e poi lavorare in aula insieme all’insegnante. Per alcuni esperti è un valido metodo per risparmiare tempo e soprattutto per aumentare l’efficacia della lezione e la partecipazione attiva degli studenti. Giocano un ruolo fondamentale le risorse disponibili sul web e la capacità dell’insegnante di organizzare il tempo classe con lezioni che entrino nel vivo dell’argomento e che siano pensate anche per il confronto.
Altri esperti, invece, sostengono che non si può parlare di una vera metodologia - troppo debole il solo spostamento temporale del momento di studio - se non viene accompagnata anche da altri elementi di innovazione dell’ambiente di apprendimento e se non c’è un ripensamento del ruolo dell’insegnante che vada oltre la trasmissione dei contenuti.
In eTwinning si sperimenta anche la classe capovolta, e lo si fa con l’aiuto di insegnanti stranieri che hanno già attuato la “metodologia” e ne possono condividere i benefici, prevenendo i punti deboli.
Maria Rosaria Gismondi, docente di lingua e letteratura inglese presso il Liceo "B. Touschek" di Grottaferrata (Roma), ci racconta la sua esperienza d’insegnamento nel progetto eTwinning “Let’s flip together!” che ha conseguito il Quality label sia nazionale che europeo..
Le attività realizzate dalla professoressa Gismondi nell'insegnamento della sua materia prevedono una consistente preparazione a casa per gli studenti, supportata da risorse web dedicate, e una fase interattiva di approfondimento e collaborazione con l’insegnante che si svolge in classe e negli spazi virtuali del progetto. Quest’ultimi sono fondamentali per il progetto, perché è qui che avviene l’incontro con le classi partner europee. Ma il fulcro più importante del progetto è il confronto metodologico con i colleghi, prima con i partner europei (già esperti) e poi con quelli della scuola.
In un ebook, uno dei prodotti finali del progetto, sono state raccolte le riflessioni di tutti i docenti coinvolti su questa esperienza di successo che potrebbe diventare un nuovo metodo per insegnare.
Per approfondire questa esperienza, invitiamo a leggere l’articolo “Let's flip together! Ovvero le lingue con la didattica capovolta”.
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