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MEDIA EDUCATION

Valutare i programmi Open Source

Un approccio critico al "software libero": vantaggi e questioni aperte

di Marco Guastavigna
11 Aprile 2005

Banca Dati DiaTra le attività ormai consolidate ed ampiamente note di Indire si colloca il progetto di certificazione dell’effettiva qualità del software prodotto con scopi didattici, che ha avuto inizio nel 2001, sulla base della considerazione che molti strumenti digitali possono offrire un valido apporto all’apprendimento, ma sono contemporaneamente anche un prodotto difficile da "vedere" e da provare.

La valutazione del software didattico si è infatti confermata in questi anni come un valido aiuto per gli insegnanti e le scuole nell'individuare e scegliere, tra le tante proposte esistenti, i prodotti di sicura valenza formativa, che meglio si adattano alle specifiche esigenze delle varie situazioni.

Inizialmente il progetto si è rivolto agli editori di software commerciale, ma rapidamente autori o estimatori hanno segnalato a Indire, affinché fossero valutati, anche prodotti di tipo freeware. Nel 2004 la commissione di valutazione ha poi deciso di estendere il proprio lavoro anche al software di tipo Open Source, nella convinzione che fosse importante confrontarsi in modo critico con tale realtà e contribuire di conseguenza a far crescere l’informazione su questa tematica in modo sempre più consapevole.

Attualmente sono quindi presenti nell’elenco dei software a cui è stata attribuita la certificazione di qualità anche alcuni programmi di questo tipo.

Le ragioni complessive di questa scelte erano fin dall’inizio molto nette e chiare:

· l’accesso al codice sorgente, la libera ridistribuzione, l’esplicita esclusione di discriminazioni di singoli, di gruppi o di campi di applicazione sono aspetti della “filosofia” Open Source che hanno in sé un valore educativo prima ancora che tecnico;
· il software Open Source aveva da tempo trovato sull’intero territorio nazionale canali di comunicazione e di diffusione spontanei all’interno di singole scuole, di reti di istituti, di gruppi di insegnanti, dando vita, per esempio, a scambio di informazioni ed a discussioni vivaci ed interessanti anche all’interno dei forum di discussione dei vari filoni di formazione della piattaforma Puntoedu;
· il dibattito generale sulle valenze economiche e socioculturali dell’introduzione del software Open Source in rapporto con le prospettive di sviluppo del nostro Paese era - ed è - in crescita costante.

Da un contatto più ravvicinato con il mondo Open Source e in particolare con gli sviluppatori e i “curatori” di programmi e di distribuzioni della “galassia Linux”, abbiamo successivamente potuto apprezzare in prima persona altri aspetti molto importanti:

· Linux nasce e cresce, quantitativamente e qualitativamente, come prodotto di rete, su base collaborativa, che fa dell’espansione e dell’adattamento alle diverse situazioni un principio fondante: i modelli operativi non sono pertanto imposti, ma proposti, e ciascun soggetto, se ne è capace, può ridefinirli e rimetterli in circolo;
· i diversi programmi e le diverse distribuzioni si caratterizzano spesso perché sono il risultato della fatica di autentici “addetti ai lavori” di specifici settori, cioè di persone che hanno deciso di costruire (o di adattare) un ambiente digitale in modo da avere risposte il più possibile soddisfacenti ai bisogni di elaborazione da loro direttamente individuati e definiti; ciò ha come conseguenza un’accresciuta, esplicita e consapevole dimensione socio-culturale dell’operazione di progettazione, realizzazione, diffusione dei singoli software e delle distribuzioni;
· la documentazione che accompagna i programmi ha anch’essa un’impostazione dinamica e collaborativa: spesso si appoggia infatti sulla nascita e sulla crescita di comunità di persone che discutono sull’efficacia e sui possibili miglioramenti di un singolo programma o di un’intera distribuzione.

Va detto che la dinamicità e l’impostazione cooperativa appena descritte hanno anche risvolti problematici, che un lavoro di valutazione come il nostro doveva e deve tenere presenti: non si sono infatti ancora sufficientemente consolidati standard procedurali e di interfacciamento con programmi e dispositivi, ovvero quelle certezze operative e cognitive che costituiscono la base di riferimento necessaria per una diffusione massiccia di una tecnologia. Inoltre, nella gran parte delle concrete situazioni delle scuole, in cui una piena autonomia nelle pratiche tecnologiche non è ancora patrimonio di tutti, le diverse distribuzioni di Linux al momento possono entrare soprattutto come sistema operativo e come insieme di applicazioni di “secondo livello”. Applicazioni, cioè, dirette agli insegnanti attualmente più coinvolti e disinvolti nell’uso didattico delle TIC, allo scopo di accrescerne le prospettive operative e soprattutto la consapevolezza socioculturale, la visione di insieme, la capacità di confronto e di autonoma valutazione.

Xmaxima - per il calcoloNel nostro approccio con i software Open Source abbiamo infatti sempre dovuto utilizzare i criteri di valutazione che si erano rivelati essere non solo i più importanti, ma spesso addirittura quelli “dirimenti” rispetto alla possibilità di assegnare o meno la certificazione di qualità a qualsiasi tipo di ambiente digitale destinato alla didattica:
- significatività autentica: il software deve essere uno strumento per arricchire i processi di apprendimento, non diventarne a sua volta oggetto, con il risultato di sovraccaricare ulteriormente gli allievi;
- usabilità: il software deve essere il più possibile intuitivo ed immediato, senza richiedere di dedicare tempi troppo elevati alla comprensione del suo funzionamento.

Il nostro auspicio è che il numero di prodotti Open Source segnalati -e quindi valutabili e recensibili- aumenti in modo rilevante: per questa ragione riteniamo importante che chi sviluppa e cura questo tipo di software venga messo a conoscenza della nostra attività e ci segnali direttamente i suoi prodotti.
 
Siamo peraltro convinti che la nostra attività possa avere, oltre a quella già individuata di accrescimento della consapevolezza nelle scuole delle potenzialità dell’Open Source, anche un’altra importantissima valenza: pensiamo infatti di poter contribuire a valorizzare  i “circoli virtuosi” che la logica Open Source è potenzialmente in grado di innescare tra utenti da una parte e sviluppatori e curatori dei diversi programmi dall’altra.
Nel nostro caso specifico chi si occupa dei software ha infatti l’opportunità di tenere conto delle opinioni degli esperti e soprattutto delle scuole che provano i loro prodotti e per migliorare il proprio lavoro e renderlo sempre più proficuo rispetto a finalità educative che a loro volta si possono rendere via via più chiare ed esplicite.

A titolo esemplificativo di cosa intendiamo per “circolo virtuoso”, riportiamo parte della nostra scheda di valutazione di un prodotto davvero molto interessante e rivolto ai bambini - Tux Paint - dove è sottolineata anche l’importanza delle distribuzioni live di Linux:

Il mio primo giudizio, formulato a luglio 2004, era questo: "Il programma (Open Source) è intuitivo, simpatico e divertente. Può essere utilizzato sia per attività grafico-espressive sia come approccio all'interfaccia del computer, anche nella scuola dell'infanzia. Vanno migliorate le istruzioni di installazione del modulo dei "Timbri" nella versione Windows, perché non corrispondono al contenuto effettivo del file. Non convincono (Windows e Linux), le attuali dimensioni della finestra del programma (che non copre lo sfondo nelle risoluzioni più frequenti dello schermo) e soprattutto quelle dello strumento gomma, troppo grande per consentire una cancellazione "di fino" dei disegni già tracciati: mi pare utile che gli sviluppatori perfezionino al più presto tale funzione."
Bene: prendo atto con molto piacere che, certo grazie anche e soprattutto alle osservazioni raccolte dagli utenti e dalle liste di discussione dedicate al programma, come è tradizione nel mondo opensource, la versione 0.9.14, rilasciata ad ottobre 2004, risolve tutti i problemi a suo tempo da me sottolineati.
Segnalo infine che le versioni Linux del programma sono contenute nelle distribuzioni live per la didattica So.di.linux del-l'ITD del CNR di Genova ed eduKnoppix, e sono quindi sperimentabili senza necessità di installarlo.


Non è un caso che la scheda appena citata contenga un esplicito riferimento alla possibilità di utilizzare per provare il programma due delle varie distribuzioni live, il cui numero è in costante aumento. Le distribuzioni live possono infatti essere normalmente installate, ma soprattutto possono essere utilizzate su personal computer direttamente da cd, ovvero senza procedere ad alcuna modifica del proprio disco rigido e/o sistema operativo. Le scuole e gli insegnanti interessati potranno quindi sperimentare il sistema operativo che si pone come alternativa a quelli commerciali senza dover modificare in nessun modo l'assetto e l'organizzazione dei loro calcolatori, e verificarne valori aggiunti e aspetti problematici in tutta tranquillità.
Possiamo scaricare le diverse distribuzioni live da Internet, come immagine ISO di un cd.
Una volta scaricato il file, sarà sufficiente ricorrere al nostro programma di masterizzazione per entrare in possesso di un cd, replicabile e ridistribuibile a piacimento, ma soprattutto capace di avviare il nostro computer e di farci entrare nel mondo dell’Open Source.

eduKnoppixConsigliamo a tutti il lettori di fare questa esperienza, perché potranno apprezzare alcuni aspetti molto significativi:
· anche un utente che non abbia mai visto Linux riesce quasi immediatamente a familiarizzare sia con l'ambiente in generale sia con tutte le sue numerose articolazioni; le distribuzioni live si basano infatti su KDE, che è, insieme a GNOME e ad altre, una delle possibili interfacce grafiche di Linux. Più in generale: tutti i sistemi operativi più diffusi, commerciali od Open Source, utilizzano ormai un’interfaccia grafica, perché essa valorizza, com’è noto, la nostra capacità cognitiva profonda di rielaborare simboli, di dare e confermare senso e significato alle icone del computer attraverso ipotesi, prove e verifiche.
· le diverse distribuzioni live ci confermano che le ragioni dell’impiego e della diffusione di un'interfaccia grafica per rappresentare e risolvere il rapporto tra personal computer e utente stanno nel suo proporci oggetti e procedure senza costringerci ad averle in memoria o a ricorrere a supporti esterni rispetto alla macchina che dobbiamo governare per agire: e questo è un elemento di progresso, di effettiva amplificazione delle nostre potenzialità cognitive ed operative, la cui importanza nella relazione educativa è quasi superfluo sottolineare;
· le diverse distribuzioni live ci fanno capire che a scuola siamo ormai in grado di concepire, progettare e attivare forme di approccio, e di conseguenza attività di orientamento e percorsi di formazione sull'uso del personal computer, assolutamente indipendenti sul piano cognitivo dal sistema operativo usato: se eravamo in realtà da tempo in grado di individuare nei principali programmi applicativi (per esempio nei principali ambienti di videoscrittura) alcuni evidenti modelli logico-operativi trasversali, ora siamo nelle condizioni di analizzare secondo una logica trasversale e quindi molto potente anche il complesso dei sistemi operativi e quindi ciò che concerne le operazioni fondamentali di gestione e amministrazione del personal computer;
· la formazione all’uso delle TIC nella didattica può integrare tra loro tutte le opportunità presenti nell’universo della comunicazione digitale, comprendendo tra esse il software Open Source, e può quindi perseguire un obiettivo davvero alto, centrato sulla descrizione, la comprensione, la diffusione dei modelli logico-operativi trasversali individuati nel punto precedente;
· una più facile attribuzione di senso e di significato alle diverse componenti dell’interfaccia consente inoltre di identificare più rapidamente obiettivi di azione, di comunicazione, di elaborazione precisi, il cui riferimento al profilo professionale per gli insegnanti, e al successo formativo per gli allievi, si renda chiaro ed esplicito fin da subito: più di quel che c'è "dentro" il computer o "dentro" il software, alla scuola interessa infatti quanto c'è “dentro” il rapporto tra tecnologie digitali e individui.

Concludiamo pertanto il contributo con alcune indicazioni relative a come documentarsi sulle diverse distribuzioni Live e su come reperirle:

- Progetto So.di.Linux – ITD-CNR di Genova -- http://www.itd.cnr.it/SoDiLinux
- EduKnoppix -- http://www.eduknoppix.org
- Abulédu -- http://www.abuledu.org
- Cosmogonia -- http://www.cosmogonia.org
- Didatux -- http://happytux.altervista.org/didatux
- Freeduc -- http://www.ofset.org/freeduc-cd
- GamesKnoppix -- http://games-knoppix.unix-ag.uni-kl.de
- PaiX -- http://openitalia.net/print.php?sid=1526&MDPROSID=8c316c06445e815ed94a7a0a0b2d0af7
- Ubuntu@School -- http://scuola.btlug.it

 

 
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