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18 settembre 2015

I progetti Erasmus+ dedicati al tema immigrazione

Con il nuovo programma aumentano i partenariati da scuola, università ed educazione degli adulti per una maggiore integrazione sociale dei migranti

di Elena Maddalena

In Europa il dibattito sul tema migranti si concentra sul sistema delle quote per Paese europeo e sui fondi da stanziare per fronteggiare l’emergenza. Esistono invece ambiti, come la scuola, l’università e il mondo dell’educazione degli adulti che attraverso Erasmus+ stanno sviluppando progetti volti all’apertura, l’accoglienza, l’integrazione sociale e l’equità.

“La sensibilità di un Paese – dichiara Flaminio Galli, direttore dell’Agenzia nazionale Eramus+ INDIRE – nei confronti di flussi migratori si misura anche da attività come queste, che avvengono fra i banchi delle nostre classi, nelle aule delle facoltà italiane e nelle sedi degli istituti che si occupano di educazione degli adulti”.

“In questo senso in Italia – aggiunge la coordinatrice Sara Pagliai – grazie ai progetti Erasmus+ il mondo dell’istruzione a tutti i livelli dimostra forte interesse e desiderio di sviluppare attività concrete per l’inclusione degli immigrati presenti sul territorio e per una maggiore equità”.

Nei Partenariati strategici – progetti che prevedono la cooperazione fra istituti di almeno 3 Paesi europei – avviati lo scorso anno sono numerosi i progetti dedicati al tema immigrazione, fra questi anche “Stop Discrimination, Start Unification” del Liceo Scientifico Vecchi di Trani. Il progetto si sviluppa con scuole tedesche, turche e polacche e affronta le problematiche legate alla tema della discriminazione in tutte le sue forme: anagrafiche, sociali, economiche, razziali e di genere. Scopo ultimo, una formazione innovativa e complementare a quella tradizionale, protesa a formare le nuove generazioni in un clima multiculturale e liberato da pregiudizi e provincialismi di ogni genere.

Con eTwinning, un gemellaggio elettronico fra scuole dal titolo ”Nous sommes citoyens de l’Europe!” realizzato dal prof Vincenzo Marturano con una classe della media Foresti di Conselice, Ravena, si è approfondito il tema della migrazione dei popoli, coinvolgendo varie discipline: storia, educazione alla cittadinanza, geografia, arte, musica, italiano e tecnologia. Le attività erano finalizzate a capire le ragioni dell’immigrazione per meglio tollerare, accogliere ed integrare i ragazzi, le ragazze e le famiglie che arrivano durante il corso dell’anno da quelle terre che non offrono più nulla per il loro avvenire.

Valorize High Skilled Migrant è coordinato da la Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus di Torino e si rivolge a migranti adulti con competenze professionali medio-alte, che però faticano ad entrare nel mondo del lavoro o riescono ad accedere solo a posizioni lavorative molto al di sotto delle proprie possibilità. Le attività prevedono lo sviluppo di competenze chiave, ad esempio linguistiche e capacità di avviare microimpresa; fra i prodotti finali del progetto anche lo sviluppo di un modello di promozione ed autopromozione verso le aziende con l’utilizzo dei principali social media e del video curriculum.

Sul fronte universitario l’anno accademico che sta per iniziare sarà caratterizzato da una piccola ‘rivoluzione’. Gli atenei italiani ed europei accoglieranno studenti Erasmus provenienti da ogni angolo del Pianeta. Per l’Italia questo significa ricevere principalmente studenti del Nord Africa: sono 399 e arrivano da Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco (che è il Paese che invia più studenti, 82), Palestina, Siria e Tunisia. Gli atenei con il maggior numero di studenti provenienti da quest’area sono l’Università di Messina con 84 studenti, La Sapienza di Roma e l’Università di Palermo.

Si parlerà di migranti, donne, diritti e cittadinanza attiva anche nell’ambito del prossimo seminario EPALE, la piattaforma elettronica europea dedicata all’educazione degli adulti, in programma a Roma il 7 ottobre. Quali possibilità formative per prevenire la violenza di genere, per rafforzare la consapevolezza e l’inclusione? Ne parleranno a Roma il team EPALE Italia assieme alle associazioni nazionali di settore.

Foto concessa gentilmente da Flickr eTwinning Italia

 

 

 

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