La scuola del secolo XVIII fu caratterizzata dal rinvigorirsi delle tendenze confessionali del secolo precedente e, dunque, sempre più monopolio di collegi e licei fondati da oratoriani, scolopi e gesuiti.
Ma allo stesso tempo, una nuova caratteristica si impose come non mai: la nuova cura tributata all’educazione della donna, circoscritta e contenuta per secoli nelle forme più elementari, meschine e avvilenti.
In alcuni contesti emerse la tendenza ad un’educazione più libera, talvolta frivola e alla francese, ma anche enciclopedica e impegnata (GAETANA AGNESI - ELEONORA FONSECA PIMENTEL – FRANCESCO ALGAROTTI)
Ma il carattere più luminoso e saliente della storia della scuola in questo periodo fu l’emergere di problemi pedagogici che auspicavano una riforma dell’istruzione che si aprisse al contatto con la vita vera e propria e fosse un alto strumento di formazione morale. Grandi protagonisti di questo periodo furono: Soave, De Cosmi, Gravina, Gozzi, Vico, Filangeri, Gigli, Cesarotti, Maffei, Pagano, Muratori, Bertola, Genovesi, Mascheroni, Garaventa.
Crebbero inoltre, di numero e importanza, le scuole pubbliche, e si provvide al consolidamento degli studi superiori ma anche degli studi medi e popolari, in un profondo afflato di solidarietà e impegno umano, forte preludio al nostro Risorgimento.