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costruire temporaneo

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Edifici sulle dune

La temporaneità caratterizza molte delle architetture: ciò che più conta è il processo, il modo in cui le cose si compiono, paragonato spesso dagli stessi protagonisti al gioco, un evento dove in primo piano è il fare, non uno scopo esterno.

La fragilità delle architetture è libertà ‘dal possesso’, possibilità di creare e inventare nuove soluzioni, libertà dalla preoccupazione di far durare e proteggere.

Veranda

Finestrature

Il loro carattere effimero è particolarmente evidente non solo nella discontinuità d’immagine, nella scelta dei materiali poveri, nell’impiego di tecnologie da autocostruzione, ma anche nella scelta di edificare sulle dune, luoghi mobili per eccellenza, dai confini incerti.

Una frase di Alberto Cruz e Godofredo Iommi illustra e spiega molto efficacemente lo spirito del costruire ‘temporaneo’ della Ciudad Abierta:
“se si costruisce senza collocarsi nel possesso e nei suoi obiettivi il lavoro non tende verso il futuro, non è un mezzo, ma piuttosto presenza … ‘Lì’ e ‘così e ora’”
citato in: Alfieri, Massimo; La Ciudad Abierta, Roma, Dedalo, 2000, p.49
Se, come afferma Iommi, il gioco è il “massimo rigore della libertà”, qui…
“Le azioni … come i poemi di natura collettiva, sono aperte: in generale contengono l’imprevisto e si sviluppano secondo le circostanze del momento. Sebbene alcune divergano dal gioco in senso stretto, sono ammesse in quanto anello del processo creativo: tutte sembrano riferirsi a questo “massimo rigore di libertà”.

Perez de Arce, Rodrigo; Valparaiso Ludens, su Lotus, n.124, giugno 2005