Approfondimento

Clil: un’opportunità per la progettazione didattica

Apprendere una disciplina mentre si potenzia la conoscenza di un altro linguaggio: il CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un approccio nato negli anni ’60, ma che è tutt’oggi una scelta didattica innovativa.

Il linguaggio – da intendersi non solo come lingua, ma più in generale come un sistema di codici –  è allo stesso tempo oggetto di studio e veicolo di contenuti: per questo si può apprendere la filosofia praticando l’inglese o imparare la matematica mentre si sviluppano competenze musicali. Infatti, come specifica Langé  “Il CLIL non rimanda a un’unica metodologia specifica, ma si avvantaggia di metodi interattivi, della gestione cooperativa della classe e dell’enfasi sui diversi tipi di comunicazione (linguistica, visiva e cinestetica)”.

Secondi alcuni ricercatori, il CLIL facilita l’apprendimento attraverso attività piacevoli, permette di padroneggiare la forza comunicativa dei linguaggi studiati e rispettare le altre culture (quando l’apprendimento coinvolge una lingua seconda).

Il primo passo per un docente che intende progettare seguendo il CLIL è stabilire una cooperazione con i colleghi, per definire percorsi di intervento strutturati sulle competenze pregresse degli studenti. La collaborazione con altri insegnanti consente di analizzare gli aspetti lessicali e strutturali dei linguaggi specialistici cogliendo le difficoltà che un docente esperto del ramo potrebbe non vedere, in modo da prevedere e affrontare eventuali criticità. Fissando gli obiettivi, i docenti sono tenuti a considerare sia gli aspetti linguistici, sia contenutistici, sia disciplinari, così da offrire allo studente diverse prospettive di studio. Il monitoraggio del processo di apprendimento diventa allora uno strumento privilegiato con cui verificare le ricadute del progetto.
Nel CLIL infatti la focalizzazione dell’attività didattica è incentrata sullo studente e compito dell’insegnante è di gestire la classe in modo attivo attraverso l’apprendimento cooperativo e didattiche differenziate, tagliate su misura del contesto, dell’età e degli obiettivi che permettono di cimentarsi con strategie di problem solving, con l’acquisizione di tecniche di ricerca e con la riflessione metacognitiva.
Ma in che modo il docente può presentare i contenuti in modo più concreto e visivo? Scegliendo supporti multimediali,  forme di comunicazione interattive alternate a esperienze pratiche, favorendo i lavori di gruppo per responsabilizzare e insieme fortificare il processo di autonomia: in altri termini, porre lo studente al centro del processo di apprendimento permettendogli di costruire da solo il proprio sapere.
Per organizzare una lezione CLIL può essere utile procedere per gradi:

  • recuperare le preconoscenze degli studenti;
  • stimolare il brainstorming e l’ideazione di mappe concettuali;
  • presentare con una scaletta gli argomenti che saranno trattati;
  • fornire alcune parole chiave;
  • utilizzare un linguaggio simbolico (gesti, frecce per indicare i rapporti di causa ed effetto, acronimi ecc), foto e immagini per spostare i concetti dall’ambito astratto a quello pratico;
  • incentivare a cogliere le relazioni tra gli elementi (tempo, causa-effetto, conseguenza ..);
  • proporre uno specchietto riassuntivo prima di procedere al successivo obiettivo;
  • alternare le modalità di lavoro per non disperdere l’attenzione e tenere conto dei diversi stili di apprendimento;
  • puntualizzare assieme quanto è stato appreso;
  • lasciare uno spazio per il feedback da parte degli studenti.

Queste potenzialità, tradotte nella vita di tutti i giorni, hanno delle ricadute positive sull’intera società perché ne elevano il quadro generale di competenze, ne rafforzano la capacità di analisi e incrementano le possibilità in campo lavorativo.

Il CLIL si rivela quindi un’occasione per includere nelle programmazione anche attività che normalmente non rientrano nel curricolo scolastico, soprattutto se si tratta di argomenti ostici e di difficile trasmissione.
Da questo punto di vista, la salute e sicurezza sul lavoro è un tema che spesso incontra resistenza da parte del pubblico, anche per il robusto apparato normativo che lo sostiene.  Il CLIL è quindi un’opportunità, ma anche una sfida per il docente che vuole trasmettere un messaggio in modo efficace eppure innovativo, confermando la progettazione didattica come scenario ideale dove misurarsi con una realtà in continuo divenire.

 

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