Approfondimento

Il quadro strategico UE 2014-2020 in materia di salute e sicurezza sul lavoro

217 milioni di lavoratori in tutta Europa, 4.000 persone morte a causa di incidenti sul lavoro,  più di 3 milioni di lavoratori vittime di gravi infortuni sul lavoro: questo è lo scenario in tema di salute e sicurezza sul lavoro che le istituzioni europee si trovano ad affrontare. Le azioni messe in campo consistono in una costante produzione legislativa diretta agli Stati membri, ma soprattutto in una serie di programmi pluriennali. Dopo il successo delle “strategie” 2002-2006 e 2007-2012, la Commissione Europea, spinta dalla determinazione di migliorare ulteriormente le condizioni dei lavoratori, ha compiuto un significativo passo in avanti elaborando  il quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 (Comunicazione della Commissione del 6 Giugno 2014).

La nuova strategia pluriennale definisce sette obiettivi da raggiungere puntando sulla collaborazione con i Paesi membri e tutti i soggetti interessati.
Prima di tutto l’Europa punta a fornire ai lavoratori e alle aziende strumenti utili alla comprensione della legislazione in materia di SSL. Le azioni in questo senso sono rivolte ad agevolare l’adempimento degli obblighi di legge soprattutto da parte delle piccole e medie imprese. Quest’ultime infatti sono i soggetti che maggiormente necessitano di questa semplificazione, che la Commissione sta realizzando attraverso il finanziamento di strumenti come OiRA (Online interactive Risk Assessment), piattaforma web che crea strumenti di valutazione dei rischi di facile utilizzo anche per le piccole organizzazioni. Altre attività di questo tipo riguardano l’individuazione di buone pratiche, la promozione della collaborazione tra grandi aziende e piccole imprese per migliorare la salute e sicurezza sul lavoro, il proseguimento delle campagne di sensibilizzazione.

Di pari passo con tali iniziative va il secondo obiettivo della strategia che consiste nella semplificazione della legislazione esistente. Rientrano in questo ambito alcune operazioni come individuare le possibilità di semplificazione o riduzione degli oneri amministrativi; invitare gli Stati membri a individuare le fonti di oneri amministrativi specifici derivanti dal recepimento della legislazione in materia di SSL e dalla legislazione nazionale; valutare la situazione delle microimprese nei settori a basso rischio e le possibilità di semplificare l’attuazione della valutazione dei rischi (COM 2014 332 final).

Il terzo obiettivo riguarda il miglioramento dell’applicazione delle norme in materia di SSL da parte degli Stati, puntando a colmare il vuoto informativo che i lavoratori e le aziende si trovano ad affrontare. Come quello, per esempio, legato all’attività dell’ispettore: è necessario che gli ispettori del lavoro, e figure analoghe, siano visti come persone che agevolano l’adempimento degli obblighi di legge e non come ostacoli all’attività delle imprese.

Le azioni che l’Unione Europa ha svolto in passato hanno contribuito a far diventare la prevenzione e la sicurezza sul lavoro una priorità nei processi decisionali nazionali, l’obiettivo della Commissione con questo nuovo quadro strategico è quello di migliorare e consolidare tali risultati. Gli Stati membri quindi saranno stimolati ad adeguarsi alla nuova strategia, aiutati anche dalla costituzione di una banca dati realizzata dalla Commissione insieme all’agenzia EU-OSHA (Occupational Safety & Health Administration). Inoltre saranno designati dei referenti per le strategie nazionali che si incontreranno periodicamente per identificare e scambiarsi buone pratiche.

Il quadro strategico affronta inoltre i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, come l’invecchiamento della forza lavoro e i nuovi rischi legati all’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi prodotti. L’Europa è convinta che tali cambiamenti possano essere affrontati grazie ad un organismo scientifico costituito da professionisti e scienziati, che produca raccomandazioni sul tema della tutela della salute dei lavoratori e attraverso campagne di informazione, come l’ultima “Ambienti di lavoro sani e sicuri” 2016-17. Un altro strumento utile in questo senso potrebbe essere la diffusione delle risultanze dell’Osservatorio europeo dei rischi.

Perché una strategia sia efficace è necessario che sia basata sull’elaborazione di dati statistici comprovati. Ed è proprio questo un altro degli obiettivi della strategia che la Commissione vuole raggiungere grazie ad un lavoro congiunto con tutti gli Stati dell’Unione, che dovranno trasmettere i dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali al fine di creare una banca dati comune e affidabile. Questa azione è inoltre mirata al miglioramento delle informazioni sui costi e benefici nel campo della SSL.

La Commissione va oltre l’ottica strettamente europea e con questo quadro strategico punta inoltre a fornire una legislazione adeguata che possa essere applicata su scala mondiale, collaborando con soggetti internazionali che operano nel settore, come l’ILO (International Labour Organization), l’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) e l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici).

Queste sono le sfide messe in campo dall’Europa con tali strategie: migliorare la prevenzione delle malattie legate al lavoro affrontando i rischi nuovi ed emergenti,  migliorare l’attuazione delle disposizioni di legge e far fronte al cambiamento demografico. Saranno gli Stati membri in grado di recepirle e fare in modo che siano anche le loro sfide?

scacchi