AESSE - Abitare la scuola - Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica ex Indire logo Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica ex Indire
 

l'approccio olistico

Cosa evitare nell’architettura scolastica? Il funzionalismo, perché non sa dare risposte alla dimensione emotiva dell’abitare; il militarismo, perché produce spazi ripetitivi, spersonalizzanti e autoritari; il narcisismo (dell’architetto) perché impone una visione personale.

facciata_sud

Materiali, volumetrie e tecnologie nella facciata sud del blocco per gli insegnamenti tecnici. I frangisole orizzontali diffondono la luce all’interno senza impedire la vista esterna.

rivestimenti in acciaio

L’acciaio del rivestimento distingue il lato est interno alla corte, occupato dai volumi degli uffici. È visibile l’alto camino solare che, oltre a provvedere a ricambio dell’aria, segna il lato di ingresso alla scuola.

La disposizione di Kroll nei confronti dell’ecologia è sostanzialmente olistica, mette in relazione tutti gli aspetti del costruire: le relazioni con il luogo, i processi di consapevolezza indotti nelle persone, la qualità percettiva e psicologica degli spazi,  oltre - naturalmente - alle strategie per il risparmio energetico ed all’attenzione per il comfort e la salute.

Queste esigenze coesistono e interagiscono in modi complessi, senza che a nessuna sia permesso di pesare tanto da togliere importanza alle altre: così ad esempio, alle esigenze legate al risparmio energetico non è concesso dettare legge alla composizione generale della scuola.

Senza bisogno di ostentare le proprie capacità tecnologiche, il progetto ha interpretato gli obiettivi imposti dal concorso entro questo approccio più ampio e ambizioso, che viene da una visione globale ed etica dei problemi che conferisce senso all’impegno dell’architettura.
“Kroll si impone un approccio olistico, senza tracciare linee di separazione tra le necessità fisiche e psicologiche, quelle culturali o quelle tecniche, o tra il benessere dell’individuo e quello del pianeta.”
da: Blundell Jones, Peter, Ecological school, Caudry, France in ’the Architectural Review’, n.1259, gen 2002.