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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

25 Febbraio 2022

Online il report INDIRE su apprendimenti linguistici e CLIL durante la pandemia

La ricerca è stata condotta con il Ministero dell’Istruzione e con la Commissione Europea

di Patrizia Centi

È stato pubblicato da INDIRE il report A survey of language/teaching with an overview of activities in Italy during the COVID-19 pandemic.

Lo studio è stato condotto da Letizia Cinganotto e Fausto Benedetti, ricercatori INDIRE, da Gisella Langé del Ministero dell’Istruzione e da Terry Lamb dell’Università di Westminster. La prefazione è a cura di Kristina Cunningham, Senior Expert alla Commissione Europea.

Il volume, realizzato da INDIRE con la collaborazione di rappresentanti della Commissione Europea, raccoglie i principali risultati dell’indagine su apprendimento e insegnamento delle lingue straniere in Italia durante la pandemia.

La prima parte della pubblicazione documenta le attività riguardanti l’insegnamento/apprendimento delle lingue, comprese le esperienze CLIL (Content and Language Integrated Learning) svolte da INDIRE e dal Ministero dell’Istruzione nelle scuole italiane durante l’emergenza sanitaria.

Tra le iniziative svolte dal Ministero dell’Istruzione si menzionano alcuni programmi televisivi (ad esempio “La Scuola in TV”), ma anche progetti linguistici di respiro internazionale, progetti di ricerca orientati al sostegno della didattica online delle lingue.

Le attività a cura di INDIRE riguardano webinar, tavole rotonde, panel, iniziative di formazione rivolte a docenti nonché progetti di ricerca legati a metodologie didattiche per gli apprendimenti linguistici e al CLIL.

L’ampia gamma delle attività innovative organizzate durante l’emergenza sanitaria ha permesso la creazione di diverse comunità di pratica che promuovono la consapevolezza dell’importanza dell’educazione plurilingue.

Nella seconda parte del volume sono raccolti i risultati di un’indagine che puntava a esplorare le conoscenze, gli atteggiamenti e le reazioni dei docenti italiani di lingue e CLIL, con riferimento all’insegnamento, all’apprendimento e alla valutazione delle lingue nelle scuole italiane.

Al sondaggio, lanciato da INDIRE nell’estate del 2020, hanno partecipato 2.805 docenti, di cui circa l’80% di lingue straniere e il 20% di CLIL.

Il campione era composto da docenti delle scuole secondarie di secondo grado (41,3%) e di primo grado (31,9%), ma anche di scuola primaria (25,1%).

I principali risultati dell’indagine sono sintetizzati in 6 sezioni, a iniziare da “Consapevolezza della politica linguistica”. Gli insegnanti italiani sono generalmente consapevoli dell’organizzazione poco flessibile dell’offerta linguistica nei curricoli scolastici italiani, a eccezione di iniziative specifiche attivate in base all’autonomia scolastica.

Segue la sezione riguardante “Lingue d’origine” per le quali, nonostante i diversi progetti condotti in Italia in questi anni, i docenti auspicano una più ampia diffusione nei vari ordini e gradi di scuola.

I “Test standardizzati sulle competenze linguistiche” (prove INVALSI) sono generalmente apprezzati dai docenti e anche le prove linguistiche OCSE-PISA sarebbero accolte in modo favorevole, soprattutto per quanto riguarda la valutazione dell’ascolto, dell’interazione orale e della lettura. I risultati mostrano un interesse significativo per la valutazione delle competenze orali.

Nella quarta sezione viene affrontata l’attività “CLIL” ed è risultato che questa metodologia risulta più comune nella scuola secondaria di secondo grado, come peraltro auspicato dalla legge di riforma che l’ha introdotta come obbligatoria proprio in questo grado di scuola.

Per quanto riguarda la “Formazione docenti” e lo sviluppo professionale continuo, entrambi sono generalmente considerati parte integrante del profilo del docente italiano. Tuttavia, la mobilità all’estero non risulta essere molto popolare e dovrebbe essere ulteriormente incoraggiata, promuovendo una maggiore partecipazione ai programmi europei come Erasmus+, eTwinning, Epale ecc.

Infine, l’ultima sezione è rivolta a “Insegnamento e apprendimento delle lingue ai tempi del COVID“. Quasi tutti coloro che hanno risposto al survey hanno usato strumenti e piattaforme multimediali per la didattica a distanza o digitale integrata delle lingue e del CLIL durante l’emergenza sanitaria, e si sono definiti generalmente abbastanza soddisfatti di questa esperienza, nonostante i problemi e le sfide incontrate.

La produzione e l’interazione orale si sono rivelate le competenze più impegnative da sviluppare a distanza negli studenti. L’uso di webtool e piattaforme, nonché l’esigenza della collaborazione e interazione online, hanno comportato un miglioramento delle competenze digitali dei docenti.

 

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