Lo studio delle fonti nella didattica della storia e nell’istruzione della popolazione adulta
A partire dall’analisi delle fonti e muovendo dalle più accreditate acquisizioni documentarie, si indagano nuovi percorsi di ricerca con l’intento di approfondire, oltre all’aspetto storico, le metodologie e gli strumenti per una riflessione basata sulla ricognizione critica e sull’apprendimento attivo della storia.
Una delle fasi centrali del percorso è rivolta al «fare» e «narrare» la storia lavorando con diverse tipologie di fonti. Si tratta di una strategia didattica che permette di aprire nuovi orizzonti di analisi nello studio del passato. Il confronto con le fonti, insieme a una dimensione critica, può incentivare a pensare storicamente e a valorizzare l’insegnamento della storia, inteso anche sotto la forma di una “palestra di cittadinanza e di inclusione”.
Sempre più spesso si diffondono disinformazione e fake news, in particolare attraverso il web che ha allargato la platea del mondo della comunicazione. Occorrono, quindi, una maggiore intermediazione da parte dei docenti in grado di verificare la qualità e la veridicità delle informazioni e iniziative orientate a rafforzare gli “anticorpi” dei ragazzi che si muovono nella rete. Da ciò deriva anche una crescente esigenza di aggiornamento rispetto alle informazioni disponibili e alle possibilità offerte dal web, così da poter accrescere la digital media literacy, vale a dire la capacità di saper utilizzare i nuovi strumenti tecnologici e acquisire le abilità e le competenze di navigazione in internet, funzionali agli obiettivi della didattica e della ricerca storica.
In questa prospettiva, diventa importante indagare il rapporto fra storia e media: un legame che non si avvale solo di documenti scritti, ma anche di fonti audiovisive. Questo approccio si basa sulla capacità di dominare i contenuti mediatici integrandoli nei processi di ricerca e di insegnamento con il proposito di realizzare, attraverso metodologie nuove, uno spazio capace di coinvolgere il mondo degli adulti e, in generale, un pubblico più ampio.
La linea di ricerca INDIRE che porta avanti questo progetto di conoscenza e comunicazione storica si caratterizza per la tendenza a voler tenere insieme un approccio di trasversalità disciplinare, privilegiando le diverse azioni strategiche di insegnamento: dalla didattica modulare al service learning, dalla didattica della memoria alla storia attiva, sino alla didattica breve. Molte di queste metodologie sono state particolarmente utilizzate durante i lunghi mesi di lockdown e di DAD che hanno accelerato i processi di acculturazione tecnologica sia negli adulti che negli studenti.
In questo contesto, si inserisce il corso “Aldo Moro e l’Italia repubblicana. Un percorso storico e pedagogico”, promosso dal nostro Istituto e pensato per tutti i docenti, con particolare attenzione per i docenti che insegnano nei CPIA. L’idea nasce dal proposito di inserire il progetto didattico all’interno della recente svolta storiografica che ha messo al centro del dibattito pubblico una valutazione complessiva dell’opera di Moro. In un’ottica di storia comparativa, la biografia di Moro ci aiuta ad affrontare il tema della Repubblica, sin dalla sua nascita.
L’itinerario caratteristico di questo percorso formativo si muove nel quadro di un percorso di approfondimento di storia dell’Italia contemporanea e mette insieme, in modo organico e funzionale, contenuti prettamente disciplinari, riflessioni pedagogiche e strategie didattiche innovative. Per la realizzazione delle attività sono coinvolti esperti, docenti, studiosi che con i rispettivi contributi propongono diversi moduli e presentano una o più e-tivity.
Attraverso inedite fonti d’archivio e innovativi percorsi di ricerca possiamo descrivere vicende e momenti cruciali della nostra storia, incentivando processi di conoscenza e comunicazione e ponendo in essere un circolo virtuoso che induca i docenti ad approfondire e le ragazze e i ragazzi a conoscere.