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02/13/2017

Didattica sperimentale: primo bilancio del progetto per gli studenti-atleti.


415 ragazzi coinvolti di 187 scuole superiori in 17 regioni e 37 federazioni sportive. Sono alcuni dati del primo bilancio del programma di didattica sperimentale, previsto dalla legge sulla Buona Scuola, che vede una risolutiva conciliazione tra lo studio scolastico e l’attività agonistica degli studenti delle superiori.

L’alleanza tra Miur, Coni, Cip (Comitato italiano paralimpico) e Lega Serie A, sta alla base dell’iniziativa che vede l’uso degli strumenti on line per aiutare i ragazzi a recuperare le lezioni in caso di assenze prolungate per motivi sportivi. Questa è stata ampiamente accolta da molte regioni italiane con percentuali di partecipazione entusiasmanti. A riprova di effettivi disagi finora vissuti da ragazzi, famiglie e le scuole stesse.

Ecco dunque alcune percentuali di partecipazione: tra le regioni più attive risultano la Lombardia con il 23%, il Lazio con il 18% e il Piemonte (11%). La gran parte dei ragazzi coinvolti frequentano il liceo (73%), a fronte di un 20% degli istituti tecnici e un 7% dei professionali. L’ala sportiva dell’alleanza vede interessate 37 federazioni e 45 discipline di cui: 96 ragazzi impegnati nel calcio, 49 nel nuoto, 40 nell’atletica e 35 nel basket.

Ogni ragazzo è seguito da un tutor scolastico, 209 quelli a disposizione, e da uno sportivo. Inoltre potrà usufruire di uno specifico programma di studio a cui approcciarsi secondo una modalità base se gli appuntamenti sportivi sono mediamente impegnativi; una modalità avanzata con piattaforma e-learning nel caso di assenze prolungate.

Il programma testimonia la “qualità delle scelte che facciamo – ha sottolineato il ministro Fedeli – e dare questa possibilità significa certificare un impegno straordinario sia nello studio che nella fatica di una passione. Bisogna fare un applauso a questi ragazzi”. Il progetto costituirà le basi per una “cittadinanza migliore per tutti – conclude il ministro – Anche questo è un modo di fare scuola”.