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3 Luglio 2023

Addio al pedagogista Francesco De Bartolomeis

Negli anni Settanta ebbe un ruolo decisivo nella nascita delle scuole a tempo pieno

di Costanza Braccesi

Giovedì 29 giugno si è spento a Torino Francesco De Bartolomeis, uno dei più noti pedagogisti del Novecento. Nato in provincia di Salerno nel 1918, De Bartolomeis si laurea a Firenze, città nella quale si lega al circolo di studiosi raccolti intorno a Ernesto Codignola. Non ancora quarantenne, nel 1956 diviene docente di Pedagogia all’Università di Torino, ateneo in cui insegna fino al 1988 rimanendone successivamente professore emerito.

Grazie alla sua vasta conoscenza della storia della pedagogia, negli anni Cinquanta e Sessanta lavora per far conoscere in Italia i più importanti studiosi europei e nordamericani, facendoli pubblicare dagli editori con cui collabora.

Fra i suoi saggi, oggi patrimonio della storia dell’educazione, ricordiamo “Introduzione alla didattica della scuola attiva” e “La pedagogia come scienza” (entrambi del 1953), “Cos’è la scuola attiva” (1958), una sorta di vademecum per i maestri e le maestre elementari, “La scuola a tempo pieno” (1972) e “La ricerca come antipedagogia” (1969), volume che ha reso De Bartolomeis un innovatore della scuola italiana riconosciuto a livello internazionale.

Il corso della sua formazione è profondamente influenzato già dagli anni Quaranta dai rapporti con l’imprenditore Adriano Olivetti, al quale deve lo sviluppo di particolari ricerche legate al rapporto con la realtà del lavoro, alla conoscenza delle tecnologie produttive, alla condizione dei lavoratori.

Nel 1975 il Partito Comunista torinese lo candida nel consiglio comunale: in quegli anni avvia l’iniziativa del tempo pieno e delle mense scolastiche nelle scuole torinesi.

Nel corso della sua vita si è occupato, fra le altre cose, di scuola attiva e sperimentazione di laboratori didattici (“Il sistema dei laboratori”, 1978), di psicopedagogia dell’infanzia e dell’adolescenza e di riforma della scuola, oltre ad essere un noto critico d’arte, attento alla formazione dei più piccoli anche in questo campo.