Fare scuola con le storie. Esperienze di educazione alla lettura in classe (Edizioni Centro Studi Erickson, 2023) è il volume a cura di Rosa Tiziana Bruno che cerca di rispondere a molte delle classiche domande relative al perché leggere a scuola: perché le storie sono uno strumento indispensabile? In che modo può essere un incentivo per lo sviluppo emotivo e cognitivo? Che cosa significa educare alla lettura?

Si tratta di un’indagine sullo stato dell’educazione alla lettura in Italia, una sorta di fotografia dell’impegno concreto di docenti, dirigenti e genitori, con contributi di vari studiosi italiani, esperti di letteratura e di lettura.

La lettura è qui considerata nella sua veste di strumento didattico e quindi formativo, mostrando come rappresenti un momento ineludibile di educazione alla conoscenza di sé e alla socialità, di inclusione, creatività, benessere emotivo, relazione tra pari, sostenibilità e molto altro.

Chi decida allora di intraprendere questo interessante viaggio tra le oltre cento testimonianze di insegnanti e di ricercatori educativi raccolte da Tiziana Bruno, saggista e sociologa, potrà trovare percorsi davvero interessanti, di natura sia pratica sia maggiormente teorica, per incentivare la lettura nella scuola e incoraggiarne la diffusione capillare in un’ottica interdisciplinare.

I numerosi racconti di Fare scuola con le storie – tra cui anche il contributo della ricercatrice INDIRE Pamela Giorgi e di Jasmine Laudicina Troudi, studentessa della scuola secondaria di primo grado “Pietra Maria Rocca” di Alcamo (Da piccola sognavo un giardino pieno di libri: chiacchiere sulla lettura con una bambina),  si rivolgono alle scuole italiane di ogni ordine e grado e rappresentano bene le molteplici strade che possono essere intraprese per incentivare la lettura a scuola: dagli scambi epistolari con i protagonisti dei romanzi alle attività cooperative, dai giochi letterari agli incontri con gli autori, dai laboratori alle teatralizzazioni e ai booktrailer.

“Il destino di molti uomini dipese dall’esserci o non esserci stata una biblioteca nella loro casa paterna”

Edmondo De Amicis