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5 Aprile 2024

Fare Scuola in Pluriclassi. Parte il percorso con USR Sicilia Rete delle Piccole Scuole Siciliane

di Redazione

Venerdì 5 aprile prende il via un percorso dedicato ai docenti in pluriclasse diretto dalle Ricercatrici  INDIRE, Giuseppina Rita Jose Mangione e Laura Parigi e che vede la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale Siciliano e della Scuola Capofila della Rete delle Piccole Scuole in Sicilia diretta dalla Dirigente Alfina Bertè.

Un percorso che coinvolge 125 docenti motivati a cambiare le proprie pratiche e migliorare così l’offetta multigrade nei loro territori.

Il Contesto

La Sicilia risulta essere la quarta regione italiana per numero di piccole scuole con pluriclassi. Ne sono censite 106, 92 sono scuole primarie e 14 secondarie di I grado. Le singole pluriclassi in totale sono 162, 148 nella primaria e 14 nella secondaria di I grado.  Gli alunni coinvolti sono 1864, 1692 afferiscono alla scuola primaria e 172 alla secondaria di I grado. Dalle rilevazioni INDIRE pubblicate nell’Atlante delle piccole scuole in Italia (Bartolini, Zanoccoli, Mangione, 2023), circa l’11% delle piccole scuole siciliane hanno almeno una pluriclasse.   Il 75,6% delle piccole scuole con pluriclassi siciliane si trova nelle cosiddette aree interne, di queste il 40% si colloca in comuni periferici e il 16,7% in comuni ultraperiferici.

 

Il Bisogno

La ricerca svolta da INDIRE su un 124 docenti attualmente in servizio in pluriclasse, la pluriclasse è vissuta dagli insegnanti italiani come un contesto particolarmente problematico e stressante, in quanto implica un sovraccarico di lavoro in fase di progettazione didattica nonché nell’organizzazione e nella gestione delle attività svolte quotidianamente in classe. L’indagine ha messo inoltre in luce che gli insegnanti, in particolare quelli come meno di 5 anni di esperienza (neofiti) riscontrano difficoltà in particolare nella gestione del tempo, che percepiscono come insufficiente per rispondere ai bisogni degli studenti, mentre per gli insegnanti più esperti permane il problema della gestione simulteanea di più gruppi di apprendimento e dello sviluppo dell’autonomia degli studenti.

L’analisi ha messo inoltre in evidenza che gli insegnanti hanno difficoltà a riproporre nella pluriclasse il modello della scuola “normale” che ha caratterizzato l’istituzione dei sistemi di istruzione di massa, tipicamente centrato sulla lezione frontale in un’organizzazione per gruppi omogenei, sul libro di testo e su una programmazione rigidamente differenziata in base al grado scolastico. A questa criticità si lega il tema dell’autonomia degli alunni e delle alunne, che gli insegnanti rappresentano nell’indagine estesa principalmente nei termini di una mancanza: detto in altre parole, si sottolinea come essenziale che gli studenti della pluriclasse abbiano già la capacità di lavorare senza interferire con lo svolgimento delle attività di apprendimento guidato dei compagni impegnati con l’insegnante. Se questa mancanza di autonomia è emersa nell’intervista iniziale in riferimento alla classe prima primaria, nell’indagine estesa il problema è stato evidenziato – anche per gli studenti più grandi.

A partire dai bisogni emersi dall’indagine, INDIRE, nell’ambito del progetto Piccole Scuole, la collaborazione con L’Ufficio Scolastico Siciliano e con la scuola Capofila della Rete Locale delle Piccole Scuole, è stato possibile pianificare un intervento che coinvolte 122 docenti di tutto il territorio.

Il Modello Formativo

L’intervento proposto si struttura come una formazione centrata sulle pratiche di insegnamento intese sia come repertori di esperienze e casi critici documentati da INDIRE e proposti al fine di sollecitare la riflessione e la problematizzazione, che come pratiche agite dai partecipanti, secondo un approccio di apprendimento situato. La formazione risponde all’esigenza degli insegnanti di apprendere nello svolgimento dell’attività professionale, potendo attingere ad un sostegno metodologico, da parte dei formatori e dei ricercatori, e dai colleghi (Perla, 2016). Questa modalità formativa, che si focalizza sulla riconcettualizzazione di saperi, è da tempo riconosciuta come più efficace dirette all’erogazione di conoscenze teoriche e modelli operativi. Si tratta di un’evidenza.

Il modello formativo mette in campo tre azioni chiave, reiterate lungo il corso del percorso: a) l’analisi/autoanalisi dei bisogni formativi, dei contesti autentici dell’agire professionale dei partecipanti, al fine di evidenziare i punti di forza e di debolezza e di mettere a fuoco i problemi  b) la realizzazione di compiti situati riferiti alla pratica professionale (individuali o di gruppo), con la progettazione e la messa in atto di trasposizioni didattiche (progettazione, messa in atto) c) la documentazione e la riflessione sull’esperienza di realizzazione del compito.

Tutte e tre le azioni impegnano i corsisti su due piani di riflessione, su due diverse dimensioni di osservazione, entrambe indispensabili per il sostegno al cambiamento professionale : 1) i comportamenti professionali, e nello specifico le teorie implicite legate alla classe standard e la sostenibilità delle scelte progettuali 2) gli apprendimenti degli studenti. Il processo si realizza secondo una dimensione di costruzione sociale della conoscenza, attraverso la proposta di attività cooperative e di valutazione tra pari strutturate dai formatori, al fine di costruire un innesco per lo sviluppo di comunità di pratica.

 

I Temi chiave che saranno affrontati: curricolo e strategie didattiche, autonomia e differenziazione, spazi per l’apprendimento (interni, comuni ed esterni).

 

I VOLUMI

>> Mangione G.R.J (2023). Insegnare nella pluriclasse. Curricoli, Spazi e Tecnologie. Brescia: Morcelliana Scholè

>> Parigi L (2023). Insegnare nella pluriclasse. La didattica tra sapere pratico e ricerca. Brescia: Morcelliana Scholè