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Banco con Interrogativi
07/17/2015

Pubblicati i risultati dei test Invalsi


Arrivano i risultati degli esercizi proposti dal Ministero dell’Istruzione e somministrati tra il 6 maggio e il 19 giugno.
Sono stati 2,25 milioni gli alunni di 13 mila scuole diverse a sostenere i test Invalsi 2015 e come dice Roberto Ricci, responsabile area prove: “Il risultato è complessivamente buono, tuttavia ci sono dei punti d’ombra. I ragazzi fanno più fatica a comprendere i testi non letterari, cioè quelli di natura non narrativa ma argomentativa, per esempio l’articolo di giornale, il saggio breve socio-economico, una sintesi di un’indagine Istat. È importante che la scuola sviluppi queste capacità per formare i cittadini di domani”.
Utili per valutare i livelli di apprendimento degli studenti italiani, hanno fatto emergere come a scuola le difficoltà maggiori vengono riscontrate in italiano nel lessico e nella scrittura. Dichiara Giovanna Ceccatelli, docente del liceo classico Parini di Milano: “sono iper stimolati da migliaia di interessi extra, dalla tecnologia, e perdono la concentrazione davanti a una pagina scritta in bianco e nero”.
I dati presentati mostrano, inoltre, un divario nel Paese tra nord e sud che aumenta col crescere dei livelli scolastici. I risultati peggiori in italiano e matematica spettano a Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, quelli più alti alle regioni del Nord  e alle Marche. C’è da sottolineare che in Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna è stato sfiorato solo il 75% delle classi campione. Proprio in merito, Anna Maria Ajello, presidente Invalsi ha detto: “non portare i figli a scuola il giorno delle prove significa sottrarsi ad una propria responsabilità, mostrare che si possono aggirare gli obblighi è un messaggio negativo che parte proprio da chi dovrebbe essere esempio di rispetto della legalità”.