Nel 2014 sono stati poco più di 82 mila gli infortuni denunciati dagli studenti delle scuole pubbliche statali italiane con una flessione del 6,9% rispetto al 2013 (se ne erano contati oltre 88 mila).
I dati estratti dal periodico statistico dell’Inail evidenziano nello specifico come il calo è stato più marcato al Sud (-9,7%), al Centro (-9,5%) e nelle Isole (-8,4%), rispetto alle regioni del Nord-Ovest (-5,2%) e del Nord-Est (-5,1%).
Alla base di questi numeri c’è da un lato l’obbligo dello Stato di educare i propri studenti a comportamenti responsabili e dall’altro un vincolo giuridico per la loro tutela e sicurezza.
Citando l’articolo n.11751/2013 della Cassazione la scuola deve: “proteggere e vigilare sull’incolumità fisica e sulla sicurezza degli allievi, sia per fatto proprio, adottando tutte le precauzioni del caso, che di terzi, fornendo le relative indicazioni ed impartendo le conseguenti prescrizioni”.
Istruzione e sicurezza per quanto vengano percepiti come due fattori distinti, dovrebbero rappresentare per i ragazzi un unico percorso di crescita.
Potrebbe essere la cultura della sicurezza una causa della diminuzione degli infortuni a scuola?