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02/20/2017

Dati positivi per i percorsi di alternanza: aumenta le possibilità di occupazione.


Jobs Act e Buona Scuola vanno nella giusta direzione. Sono i dati di Ocse e Almadiploma a dimostrarlo con i rapporti aggiornati sull’Italia. Secondo le due banche dati i ragazzi che hanno avuto un qualche contatto con il mondo del lavoro durante gli studi hanno il 60% di probabilità in più di trovare un lavoro.

La soddisfazione del sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi si esprime così: “le esperienze che si svolgono a scuola, dall’alternanza scuola-lavoro agli studi internazionali, aumentano fra il 30 e il 60 per cento le chances occupazionali, segno che la scuola deve cambiare e che la riforma della scuola sta andando in questa direzione, facendo fare esperienze vere ai ragazzi”. “Solo con le esperienze – continua Toccafondi – si acquisiscono quelle competenze che il mondo del lavoro, ma anche dell’università, richiedono”.

Ci sono però ancora dei punti da chiarire come il fatto che il 40% dei ragazzi dichiara di aver sbagliato scuola nella scelta delle superiori. Ciò significa che “sull’orientamento dobbiamo fare di più e meglio, insieme alle scuole alle famiglie – ammette il sottosegretario -. I ragazzi devono comprendere anche quello che il mondo del lavoro può richiedere da qui a 5-6 anni”.

Le cose possono migliorare dunque e alla domanda sull’alternanza scuola-lavoro, Gabriele Toccafondi risponde che dopo cinquant’anni di dibattito culturale sul tema aziende e scuola, l’anno scorso finalmente con la riforma della scuola si è buttato giù un muro (molto ideologico e culturale) e iniziato a fare scuola con una metodologia differente. I dati sulla partecipazione sono positivi, il prossimo impegno è quello di migliorare ulteriormente le condizioni degli studenti e facilitare i contatti e le interazioni tra i due soggetti coinvolti, grazie anche ad un lavoro congiunto con gli altri ministeri.