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05/20/2015

Più verde nelle scuole: un disegno di legge per i più giovani


A Piacenza 36 alunni hanno incontrato il sindaco nella giornata del 18 maggio. L’obiettivo? Presentarsi in qualità di baby consiglieri per offrire nuove idee sulla gestione degli spazi urbani.

Oltre a emergere un desiderio diffuso di solidarietà, espresso con la proposta di aprire un emporio per i più poveri, i baby consiglieri hanno posto l’accento su alcune strade di Piacenza, frequentate dai bambini per la vicinanza con le abitazioni o con la scuola, dove sarebbe auspicabile ampliare le piste ciclabili e più in generale concedere maggior verde ai cittadini.

Questa richiesta conferma i risultati di uno studio condotto l’anno scorso dalla Lipu: la somministrazione, in tutta Italia, di un questionario rivolto a genitori, dirigenti scolastici e insegnanti delle scuole primarie aveva dimostrato che più del 90% del campione gradirebbe la ricreazione all’aperto perché può favorire concentrazione (78%), creatività (90%) e reciproca comunicazione (81%).

Ma tra i 400 insegnanti di scuole che hanno già un’area esterna per la ricreazione, il 78% non reputa sicuro condurre fuori gli studenti a causa di inadeguatezza o fatiscenza dei cortili in uso.

Così qualche mese fa la senatrice Monica Cirinnà ha presentato un disegno di legge articolato in quattro punti. Nel primo si prevede che lo Stato italiano riconosca “gli spazi verdi all’interno degli edifici scolastici, nonché la loro fruizione, quali elementi fondamentali del percorso educativo e formativo nella scuola primaria e  favorisce le iniziative volte alla loro realizzazione e valorizzazione”.

Come si legge nella premessa del disegno di legge, numerosi studi, anche internazionali, hanno dimostrato che “la mancanza di tempo regolarmente trascorso in natura, o semplicemente all’aperto, o comunque a contatto con il verde, creino nello sviluppo del bambino patologie sia psicologiche che fisiologiche, quali deficit dell’attenzione, obesità, problemi alla vista, depressione”.

Tuttavia il disegno di legge pone l’attenzione soprattutto sulle scuole primarie, mentre la richiesta da parte dei 36 baby consiglieri, provenienti da scuole medie, dimostra come questa esigenza sia trasversale alle scuole di ogni ordine e grado.

Dunque mente sana in corpo sano in ambienti salubri: ecco come la cultura della sicurezza e tutte le sue declinazioni possono incidere sul miglioramento concreto della qualità della vita.