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12/28/2015

Risorse umane, RSPP e sicurezza sul lavoro


Il 28 gennaio 2016 a Milano sarà presentato il rapporto AiFOS2015. Oggetto dello studio è analizzare le difficoltà e le potenzialità della collaborazione tra le funzioni aziendali correlate alla gestione delle risorse umane e alla sicurezza sul lavoro.

Emerge dai dati che migliorare la cultura della sicurezza al fine di ridurre gli incidenti sul lavoro è un elemento sempre più centrale per qualsiasi organizzazione. Per questo è fondamentale una strategia condivisa e trasversale tra le risorse umane e l’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).

L’RSPP è definito dal Testo Unico come “persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi”.

L’RSPP ha il compito di tutelare la sicurezza dei lavoratori che di coadiuvare il datore di lavoro nell’individuazione e nella prevenzione dei rischi.

Fra i suoi compiti principali:

  • Individuazione e segnalazione delle situazioni di rischio, in supporto al datore di lavoro;
  • Elaborazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi individuati;
  • Elaborazione e proposta dei piani formativi e informativi sulla sicurezza sul lavoro destinati ai lavoratori.

Le caratteristiche sono:

  • capacità e requisiti devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro;
  • bisogna essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore;
  • è obbligatorio possedere l’attestato di frequenza a un corso di formazione per RSPP con verifica dell’apprendimento;
  • chi possiede una laurea in una delle seguenti classi L7, L8, L9, L17, L23 o laurea magistrale LM26 (DM 16 marzo 2007) o nelle classi 8, 9, 10, 4 (DM 4 agosto 2000) o nella classe 4 (DM 2 aprile 2001) o altre lauree e lauree magistrali riconosciute corrispondenti è esonerato dalla frequenza ai corsi di formazione;
  • è necessario seguire corsi di aggiornamento quinquennali.