Biografia

Spazio Ciari

Bruno Ciari nasce nel 1923 a Certaldo, un paese in provincia di Firenze. Proveniente da una famiglia di umili origini, si forma da autodidatta. Un ruolo importante nella sua formazione viene svolto da Ernesto Codignola – di cui Ciari fu allievo alla Facoltà di Magistero di Firenze – e dalla conoscenza dei principi della pedagogia popolare e dell’attivismo pedagogico di Freinet e Dewey. Verso la fine del 1952, infatti, Ciari entrò a far parte della Tipografia a Scuola, costituita un anno prima a Fano da Giuseppe Tamagnini, Anna Fantini e Aldo Pettini, ispirato alle tecniche didattiche proposte da Freinet, che nel 1956 diverrà Movimento di Cooperazione Educativa.

Da insegnante Ciari trasformò l’aula in un angolo per le attività espressive (con acquari, terrari, schedari) e la biblioteca in un “laboratorio” di sperimentazione, inteso non solo come luogo fisico ma come “metodo” che va oltre la classe e mira a coinvolgere insegnanti, educatori e ricercatori nel confronto cooperativo delle esperienze. Tema centrale della riflessione di Ciari diviene dunque la cooperazione educativa come modalità di arricchimento personale e collettivo attraverso lo scambio e le ricerche empiriche sviluppate nel confronto con colleghi e colleghe. Di qui le tecniche del testo libero, della tipografia, della corrispondenza che egli propose ai maestri nel libro Le nuove tecniche didattiche pubblicato nel 1962 con Editori Riuniti. Queste tecniche, divenute presto punto di riferimento della scuola attiva in Italia, sono, secondo Ciari, “valori” che si realizzano nella concreta vita a scuola. Con gli scritti pubblicati sulle riviste «Cooperazione educativa», «Scuola e Città» e «Riforma della scuola» Ciari contribuì al rinnovamento della scuola italiana su basi progressiste. All’impegno pedagogico didattico egli unì quello di politico e amministratore. Significativo fu dal 1966 al 1970 il suo incarico presso la direzione dei servizi educativi del Comune di Bologna per la promozione delle attività parascolastiche ed educative, che, anche grazie al suo contributo, diventarono un riferimento nazionale, in particolare per le esperienze di gestione sociale della scuola dell’infanzia e la qualificazione della scuola a tempo pieno. Durante quegli anni si realizzò una sinergia con l’Università dove operavano Andrea Canevaro e Piero Bertolini, promotori della rivista «Infanzia», e con Reggio Emilia, dove Loris Malaguzzi realizzò un modello di scuole dell’infanzia studiato e applicato anche all’estero. Ciari morì a soli 47 anni, a Bologna, nel 1970, è sepolto a Certaldo.