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10 Marzo 2015

La Rete delle Avanguardie educative raggiunge 150 scuole

Si ricorda che l'interesse pubblico del movimento esclude soggetti privati o partnership commerciali

di Redazione

Il Movimento delle Avanguardie educative continua a crescere: oggi la rete può contare su 150 scuole che hanno deciso di intraprendere un percorso di innovazione che parte dal basso e fa della condivisione e del trasferimento delle esperienze il punto di forza del Movimento. A tal fine, è attivo il form per inviare proposte di innovazione, esperienze significative di sperimentazione avviate dalle scuole, che arricchiranno la galleria delle prime 12 idee in diffusione.

A breve, sul sito delle Avanguardie, saranno rese disponibili indicazioni operative rispetto alle tempistiche, alle modalità e agli strumenti sui percorsi di assistenza/coaching previsti per le scuole che hanno deciso di aderire al Movimento.

La crescita della Rete sta facendo crescere l’interesse di molti, anche di alcune aziende private che si fanno avanti per offrire i propri servizi. A questo proposito, sottolineiamo che le Avanguardie educative sono un movimento composto da soggetti pubblici (costituito dall’Indire e da 22 Istituti scolastici fondatori) non collegato a realtà private o partner commerciali che operano per fini di lucro. In tal senso, l’Indire e tutte le scuole del movimento non si fanno in alcun modo promotori di iniziative che coinvolgono soggetti privati. Eventuali collaborazioni con aziende o associazioni private sono condotte dalle singole scuole nell’ambito della loro autonomia. In ogni caso, le realtà che operano con finalità commerciali non fanno parte del Movimento e non esistono fornitori privilegiati delle Avanguardie educative.

L’attività del Movimento delle Avanguardie Educative infatti è di interesse pubblico, esclusivamente culturale e finalizzata alla trasformazione attiva del modello scolastico attraverso la sperimentazione. Aderire alla Rete significa ripensare insieme la scuola favorendone il potenziale creativo e migliorando l’interazione tra docenti, studenti e territorio.