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indireinforma

23 Marzo 2021

Innovare gli ambienti di apprendimento in chiave inclusiva

Il percorso di formazione Indire in collaborazione con l'USR Toscana

di Fabiana Bertazzi

Lo scorso gennaio si è concluso “I nuovi spazi educativi in un’ottica inclusiva”, un’iniziativa formativa organizzata dall’Indire in collaborazione con l’USR Toscana e rivolta al personale docente della regione. L’intero percorso prende le mosse dall’idea che lo spazio sia un elemento fondamentale nel favorire l’integrazione di soggetti con disabilità.
Lo spazio insegna e include. Così come influisce sugli aspetti cognitivi e, quindi, sull’apprendimento, allo stesso modo, l’ambiente fisico ricopre un ruolo importante nella determinazione e gestione della disabilità: può, in alcuni casi, accentuarla o al contrario facilitarne il superamento. Questa condizione, infatti, non è legata esclusivamente a caratteristiche fisiche, ma è correlata ad una serie di variabili che derivano dal contesto in cui un individuo interagisce. Il luogo in cui uno studente svolge la propria attività didattica è anche il luogo in cui nascono e si costruiscono le relazioni personali che a loro volta hanno un impatto sul suo processo di crescita e di sviluppo. Organizzare gli spazi scolastici in chiave inclusiva significa garantire a tutti la piena partecipazione ai processi di apprendimento e assicurare a tutti gli alunni, nel rispetto delle loro differenze, il benessere emotivo.

In questo articolo, curato da alcuni ricercatori del gruppo che si occupa di architetture scolastiche, è riportato il racconto di ciò che è emerso durante questa attività formativa che ha impegnato i docenti in riflessioni, progettazioni e successive implementazioni pratiche di nuove modalità di vivere lo spazio a scuola, che andassero oltre il modello tradizionale e garantissero il pieno coinvolgimento di tutti gli studenti.

 

Ambienti di apprendimento e inclusione: riflessioni sul percorso di formazione Indire in collaborazione con USR Toscana

Il contesto dell’intervento

Quanto l’organizzazione dello spazio può favorire i processi inclusivi? La ricerca Indire ha maturato l’idea che l’attenzione non vada rivolta al singolo soggetto fragile, ma a tutti gli alunni nella loro individualità.

È con questo approccio che Indire ha progettato il percorso di formazione per il personale docente dell’USR (Ufficio Scolastico Regionale) della Toscana “I nuovi spazi educativi in un’ottica inclusiva” che si è concluso il 18 gennaio 2021.

Progettare lo spazio scolastico significa innanzitutto pensare alle diverse situazioni didattiche che è possibile scegliere. Nel volume “Fare didattica in spazi flessibili” a cura di Leonardo Tosi, si dice che: “Il concetto di diversità in ogni sua accezione richiede un ambiente sicuro e arricchente, che rifletta le differenze individuali di ogni studente nei bisogni formativi e nelle altre situazioni educative”. In sostanza si cerca di mettere a fuoco l’importanza dello spazio all’interno del processo di innovazione della scuola, secondo la proposta contenuta nel Manifesto 1+4 per gli spazi educativi, dove lo spazio si configura come elemento pedagogico essenziale.

 

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