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Lavorare sul genere a scuola con coding e robotica educativa
Metodologie didattiche innovative e questioni di genere sono due temi centrali nel dibattito pedagogico, ma sviluppati in ambiti diversi che ancora troppo raramente si incontrano. Eppure la questione di genere dovrebbe essere parte integrante degli interrogativi da porsi quando si fa didattica e quando la si studia.
Come si può, infatti, innovare senza tener conto della persistenza di divari che, insieme alle differenze socioeconomiche, influiscono ancora pesantemente sulle motivazioni, sulle scelte, sulle carriere scolastiche? E come contrastare stereotipi nella pratica didattica con l’obiettivo di avvicinare le ragazze alle discipline STEM senza aggiornare tecniche e modalità di insegnamento?
Il volume «Lavorare sul genere a scuola con coding e robotica educativa», scritto dalle ricercatrici INDIRE Daniela Bagattini e Beatrice Miotti ed edito da Carocci, partendo dai risultati, letti in ottica di genere, del progetto PON Coding e robotica condotto negli anni 2019-2020, si pone l’obiettivo di creare ponti e trame di dialogo tra esperti di settori differenti, in modo che l’interdisciplinarità, tanto discussa nella scuola, attraversi anche i percorsi di studio e ricerca. Ne sono una prova le due prefazioni: una di Emanuela Abbatecola, sociologa e professoressa associata all’Università di Genova, cofondatrice e direttrice della rivista “ag –AboutGender. International Journal of Gender Studies”, l’altra di Fiorella Operto, vicepresidente della Scuola di Robotica (Genova), che ha contribuito a fondare nel 2000.
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Foto di Alena Darmel da Pexels