L’emergenza sanitaria ha sollevato il problema della qualità dell’aria negli ambienti chiusi e ha dimostrato come il rischio di trasmissione di virus e batteri in luoghi confinati sia rilevante.

In questo contesto, il mondo della scuola è quello che forse paga il prezzo più alto per le ricadute a lungo termine di cui potrà essere oggetto. Già prima della pandemia, la situazione dell’edilizia scolastica non si poteva definire adeguata agli standard ormai richiesti: l’emergenza ha messo ancor più in risalto le carenze, ma può anche rappresentare l’occasione per mettere in pratica soluzioni costruttive e tecnologiche ormai largamente disponibili, ma ancora non così largamente conosciute.

Gli edifici scolastici devono essere gli immobili più interessati dall’architettura 4.0, con un approccio orientato a ripensarli in funzione del cambiamento della didattica, con spazi flessibili e adattabili alle esigenze di docenti e studenti. Ma quali sono i principi su cui fondare la nuova edilizia scolastica?

Inoltre, il futuro della scuola passa anche attraverso un utilizzo consapevole delle tecnologie: quali sono e come sceglierle?