• it
Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

24 Novembre 2023

Il fatturato delle aziende che offrono soluzioni hardware e software a supporto della formazione in Italia supera i 2,8 miliardi di euro

di Redazione

Cresce l’interesse da parte di aziende pubbliche, private, scuole e università verso le nuove tecnologie digitali a supporto dell’apprendimento.

Le aziende italiane nel 2022 hanno dedicato il 40% dell’intero budget della formazione a forme di digital learning, per una media di circa 480mila euro per organizzazione.

Nelle università in media il 5,6% del budget di Ateneo è oggi destinato alla trasformazione digitale, e circa 6 su 10 (57%) hanno aumentato gli investimenti in queste iniziative rispetto all’anno precedente.

Questi alcuni dei dati presentati dall’Osservatorio EdTech della School of Management del Politecnico di Milano in occasione del convegno Lo stato dell’Edtech in Italia: le sfide della formazione tra capacità umane e artificiali, tenutosi a Milano lo scorso 21 novembre.

Tra i relatori presenti all’incontro, la ricercatrice/tecnologa Jessica Niewint-Gori, referente per INDIRE delle applicazioni tecnologiche per la didattica laboratoriale.

 

Il mercato EdTech nel mondo e in Italia

Le previsioni per il 2023 indicano che il fatturato globale delle aziende che offrono soluzioni hardware e software a supporto della formazione raggiungerà i 142 miliardi di dollari, registrando una crescita del 15,4%.

Il 40% del mercato riguarda il segmento delle scuole primarie e secondarie trainato dalla crescente adozione del digitale a supporto della didattica. La fetta più grande del fatturato appartiene ai prodotti hardware (41% del totale), che predominano su soluzioni software e di contenuti. A livello geografico, il mercato principale è quello nord-americano, con il 36% del fatturato globale.

In Europa i mercati più grandi e consolidati sono il Regno Unito, la Francia e la Germania, sebbene negli ultimi anni sia stata registrata una buona crescita nel mercato spagnolo e italiano. In Italia, secondo le stime dell’Osservatorio, il valore del mercato nel 2022 si attesta a circa 2,8 miliardi di euro (+26% rispetto al 2021). La maggior parte delle aziende offre soluzioni software (75%) in ambito educativo e i più grandi mercati di riferimento sono le scuole (54%) e le aziende (54%).

Gli investimenti dei venture capitalist nel settore EdTech, dopo il boom nel biennio 2020-2021, si sono quasi dimezzati: da 20,8 miliardi di dollari nel 2021 a 10,6 miliardi nel 2022.

L’Italia si distingue come uno dei pochi Paesi in cui gli investimenti dei venture capitalist nel settore EdTech sono aumentati (+137,5% rispetto al 2021), sebbene questo sia anche riconducibile a un inferiore livello di partenza Tra i trend che emergono dalle nuove startup del settore in Italia, la “gamification” dell’esperienza educativa risulta predominante, abbracciando non solo l’ambito didattico in scuole e università, ma anche i processi di formazione aziendali.

 

La formazione scolastica e universitaria in Italia

Il 97% delle scuole intervistate ha dichiarato di aver presentato una o più progettualità negli ultimi 3 anni per richiedere finanziamenti volti a favorire l’innovazione tecnologica (in particolare nell’ambito del PNRR). Tuttavia, molte di loro hanno riscontrato difficoltà nell’accesso ai fondi, prima su tutte la complessità burocratica legata alla comprensione dei requisiti richiesti e le competenze per la loro corretta gestione (72%).

Seguono le tempistiche ristrette (59%) e la scarsità di personale per seguire il progetto (51%). Solamente il 10% delle scuole non ha riscontrato criticità.

“Oggi la sfida principale è quella di procedere velocemente nell’attuazione dei percorsi formativi. Per il 59% delle scuole coinvolte nell’indagine, almeno la metà dei docenti non si sente a proprio agio nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Eppure, il 90% degli istituti ha già attivato percorsi di formazione ai docenti per l’utilizzo degli strumenti digitali a disposizione della scuola” dichiara Martina Mauri, direttrice dell’Osservatorio EdTech. “Questo è il segnale di come oggi la formazione del personale scolastico sia poco efficace. Le decisioni in merito sono demandate alle singole scuole, senza coordinamento regionale e linee guida che indichino le priorità formative. Appare urgente, in questa direzione, che il Ministero dell’Istruzione e del Merito, anche attraverso il nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale, fornisca suggerimenti metodologici ed operativi alle istituzioni scolastiche”.

 

I vantaggi legati all’adozione di soluzioni digitali per la didattica riguardano il maggior coinvolgimento degli studenti (78%), l’inclusione di ragazzi più introversi o con bisogni particolari (68%) e l’aumento dell’efficacia (50%).

Le tecnologie attualmente più diffuse sono software per creare mappe concettuali indicate soprattutto per chi soffre di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (78%), audiolibri o ebook per facilitare chi ha difficoltà a leggere in modo accurato e fluente (67%), piattaforme basate su giochi per creare quiz interattivi e coinvolgenti per gli studenti (59%) e strumenti digitali che utilizzano il gioco come modalità didattica, ad esempio app o tappeti interattivi (39%). Interessante è il tema della realtà virtuale e aumentata, su cui sono già in corso le prime sperimentazioni e una diffusione sempre più ampia è prevista nei prossimi mesi.

Il periodo pandemico ha favorito l’adozione di strumenti digitali anche nelle università. Oggi, in media, il 5,6% del budget di Ateneo è destinato alla trasformazione digitale, e il 57% delle università ha aumentato gli investimenti in queste iniziative rispetto al 2022.

La trasformazione digitale sta assumendo un ruolo sempre più centrale: il 72% delle università l’ha inserita nel proprio piano strategico, spesso con priorità elevata. La maggior parte degli atenei offre una buona percentuale di corsi di studio in presenza supportati da strumenti digitali (96%), come piattaforme LMS, oppure permette di fruire della registrazione delle lezioni (50%). In merito agli strumenti più innovativi, quelli maggiormente diffusi sono gli open badge (58%), i sistemi di gamification (46%) e di realtà virtuale e aumentata (31%).

 

Link utili:

 

 

[Fonte: comunicato stampa Osservatorio EdTech]