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indireinforma

16 Gennaio 2019

Valorizzazione delle buone pratiche, il video del workshop D.I.share sulla documentazione fotografica

di Costanza Braccesi

L’Indire ha colto l’occasione offerta lo scorso dicembre dal Festival dell’Educazione di Torino per presentare D.I.share, la piattaforma online che presto metterà a disposizione delle scuole risorse educative, esperienze e strumenti di documentazione condivisi. Il progetto, nato in seno all’Istituto per offrire ai docenti l’opportunità di riflettere sulla loro azione didattica, intende valorizzare e diffondere quanto nel mondo della scuola si sta già realizzando e documentando in modo innovativo.

«Saranno le scuole stesse a documentare la propria buona pratica e a immetterla nel portale», spiega la ricercatrice Indire Francesca Pizzigoni. La condivisione è ormai un elemento essenziale del fare scuola e l’innovazione si fa strada oggi soprattutto grazie alla contaminazione e all’ispirazione reciproca. D.I.share di conseguenza vuol essere un ambiente online aperto al contributo di tutti i professionisti dell’educazione, con un occhio di riguardo nei confronti di ciò che arriverà dai docenti delle scuole.

Il workshop di Torino, dedicato in particolare al tema della documentazione fotografica, ha invitato i partecipanti a scrivere le didascalie a corredo di immagini in bianco e nero di scuole del passato, per dare voce, in un certo senso, agli insegnanti che avevano scattato quelle vecchie foto. «Il format che abbiamo proposto al Festival dell’Educazione ha voluto indicare ai docenti come utilizzare e come progettare la documentazione fotografica a partire dalla definizione degli obiettivi da raggiungere e dall’individuazione delle persone cui ci rivolgiamo. I partecipanti sono riusciti a leggere le immagini in modo nuovo, con quella spiccata capacità di analisi che è tipica degli insegnanti», racconta la ricercatrice Alessia Rosa.

Era la prima volta che venivano testati i format elaborati per la piattaforma D.I.share e l’impatto è stato decisamente positivo. «I partecipanti, tutti molto interessati, si sono fermati volentieri a lavorare con noi – commenta entusiasta la collaboratrice Indire Marina Bertiglia – e questo è il miglior risultato che potessimo aspettarci dal nostro laboratorio».

Per concludere con le parole dell’insegnante Franco Lorenzoni, presente all’incontro, «Documentare è importante perché offre la possibilità di mostrare al di fuori dal nostro contesto ciò che di interessante succede nelle classi. Questo tipo di “documentazione generativa”, capace cioè di portare a un cambiamento sul piano dei comportamenti e delle conoscenze, ci permette di migliorare e ci aiuta a pensare in modo più grande, più aperto».

 

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