Quello che mi ha colpito di Reggio Emilia è stato vedere come vi si coltivasse l’immaginazione, rafforzando allo stesso tempo nei bambini il senso del possibile. Era espressione di qualcosa di profondamente radicato nella città stessa… Bruner, Jerome, Una città per immaginare, su ‘Bambini in Europa’, febbraio 2004, Edizioni Junior
La grande piazza, l’ampiezza e la continua connessione tra gli spazi, la mancanza di connotazioni domestiche, sottolineano l’appartenenza alla dimensione civica: il Nido non è la casa, ma un luogo sociale.Nella piazza si incontrano materiali di rivestimento da esterni: mattoni faccia a vista e listoni in larice grezzo percepibili nelle loro qualità tattili. Lo spazio sfonda in due prospettive verso il territorio, trasparenze che permettono di guardare fuori e sottolineano l’appartenenza della scuola al quartiere e alla città.
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