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Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

Innovazione

Area per la ricerca sull’innovazione

L’area per la ricerca sull’innovazione ha come specifico l’analisi delle innovazioni “strutturali” del modello educativo che stanno interessando tutti i sistemi educativi del mondo. Si collega quindi ad una delle finalità definite dai decreti costitutivi di INDIRE: «Leggere i processi di innovazione in atto nei sistemi educativi e della formazione sia in Italia che nei principali scenari internazionali e proporre azioni per portare a sistema e diffondere pratiche, modelli e iniziative progettuali e sostenere i più importanti processi in atto nelle scuole italiane».

L’ambito di ricerca dell’area è pertanto internazionale e le tematiche sulle quali si concentra sono quelle della trasformazione del modello ‘tayloristico’ che è in atto anche grazie alle opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali. Cambiamenti quindi strutturali che riguardano il tempo e lo spazio del fare scuola e che vanno nella direzione di “una scuola del futuro” verso la quale sono impegnati governi, autorità locali, insegnanti e dirigenti, aziende ed editori.

L’area pertanto analizza le esperienze di innovazione in atto nella scuola non solo italiana, elabora proposte per portarle a sistema e, in questo ambito, per trovare i più efficaci strumenti, linguaggi e format per documentare e diffondere le migliori pratiche educative.

Fanno riferimento all’area il progetto Avanguardie educative – Movimento aperto a tutte le scuole italiane impegnate ogni giorno per trasformare il modello trasmissivo della scuola – che mira a creare una rete individuando e supportando esperienze d’innovazione dal basso in grado di concorrere a superare limiti e inerzie a livello didattico, strutturale e organizzativo del fare scuola e Piccole scuole crescono, un progetto che, attraverso la costruzione di una rete nazionale, intende analizzare e promuovere esperienze di didattica a distanza, utilizzando le ICT, in realtà scolastiche geograficamente isolate e limitate dalla contrazione del numero di studenti. In questo contesto, ma non solo in questo, le formazioni disciplinari PON – e i repositories PON Docenti e PON SOS Studenti – costituiscono, attraverso un’ampia gamma di risorse didattiche digitali, un efficace strumento per favorire nuovi approcci formativi e preparare i giovani alle istanze del terzo millennio (oltre a documentare buone pratiche ed esperienze tramite le potenzialità del web).

Tra le altre iniziative si segnalano: Nuovi format per la documentazione delle esperienze di innovazione condotte dalle scuole, progetto che intende indagare come oggi il linguaggio audiovisivo possa documentare efficacemente i processi d’innovazione nella scuola con l’obiettivo di diffonderli, coglierne le specificità e saperle raccontare; La didattica laboratoriale nei poli tecnico-professionali, progetto volto a riqualificare gli istituti tecnico-professionali e individuare e sperimentare soluzioni adeguate alla creazione di un sistema di innovazione per la didattica, in particolare quella laboratoriale nel settore delle competenze di base, attraverso una diffusa applicazione di strumenti digitali; Coding@Scuola, un’indagine conoscitiva, di studio e analisi sul coding inteso come nuova forma di scrittura e di pensiero e nuovo modo per leggere la realtà. Coding@Scuola ha come fine la mappatura e l’analisi delle pratiche in atto e prevede la progettazione, la sperimentazione e l’eventuale realizzazione di applicazioni e strumenti per il coding a scuola; il progetto Making Learning and Thinking Visible in Italian Secondary Schools (MLTV), nato dalla collaborazione tra Graduate School of Education di Harvard e Indire e che intende incoraggiare la creatività e il pensiero critico e comprendere come le rappresentazioni visibili del pensiero possano avere benefici sui processi di acquisizione del sapere e sullo studio.

L’area intende rispondere attraverso i propri progetti di ricerca (come previsto nel «Piano Triennale delle Attività 2015-2017») con ricerche sperimentali che, intercettando le innovazioni più significative e incisive che in modalità spontanea nascono dal basso, possano essere portate a sistema per garantire una trasformazione del modello organizzativo e didattico della scuola.

Attività

Avanguardie educative
Il progetto nasce dalla collaborazione con un gruppo di scuole che hanno sperimentato soluzioni didattiche innovative, sostenibili e trasferibili, con l’obiettivo di superare il modello trasmissivo di scuola. È nato così un Movimento ispirato a un Manifesto per l’innovazione, in cui sono declinati i principi del cambiamento. Il lavoro di osservazione e analisi dei processi di innovazione del gruppo di scuole ha dato origine alle prime 15 Idee delle Avanguardie, ognuna delle quali concorre a superare limiti e inerzie a livello didattico, strutturale e organizzativo del fare scuola. Il progetto mira a creare una rete di scuole che, aderendo a una o più Idee, inneschino azioni di contagio e disseminazione dell’innovazione.

La didattica laboratoriale nei poli tecnico-professionali
Il progetto nasce per impiegare al meglio le potenzialità delle ICT al fine di trasformare il modello educativo tradizionale. In particolare, considerata l’alta percentuale di dispersione scolastica e il numero di ragazzi bocciati nei primi due anni della scuola secondaria, l’obiettivo è quello di trovare soluzioni adeguate per una didattica laboratoriale diffusa nelle materie “di base” (italiano, matematica, scienze e lingue straniere). Si tratta di riqualificare queste scuole attraverso l’estensione di metodologie attive (flipped classroom, Debate, TEAL, ecc.) nella pratica educativa quotidiana, in particolare in quelle discipline nelle quali gli studenti hanno maggiori difficoltà.

Piccole scuole crescono
Il progetto intende analizzare e promuovere una rete nazionale di Piccole scuole attraverso modelli di didattica a distanza in realtà scolastiche geograficamente isolate e limitate dalla contrazione del numero di studenti. Il tema riguarda circa 300mila studenti di circa 200 scuole delle isole e 3500 comuni montani italiani. In tali contesti le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali, in grado di superare vincoli spaziali e temporali, e la costruzione di reti di scuole possono offrire soluzioni per mantenere sul territorio la popolazione scolastica, agevolando la prosecuzione negli studi e la formazione permanente. Costruire una scuola a distanza significa trasformare l’isolamento da limite a opportunità di apprendimento sia per gli studenti sia per i docenti.

Nuovi format per la documentazione delle esperienze di innovazione condotte dalle scuole
Il progetto intende indagare come documentare efficacemente i processi d’innovazione nella scuola con l’obiettivo di diffonderli, cogliendone le specificità e sapendole raccontare. A tal fine, particolare attenzione sarà dedicata alle possibilità offerte nel panorama attuale dal linguaggio audiovisivo.
In questa prospettiva, due sono le domande a cui il progetto di ricerca intende rispondere: quali formati (audiovisivi, multimediali, d’interazione uomo-macchina, di relazione sociale) sono più efficaci nel documentare processi dinamici e polidimensionali come quelli legati alla trasformazione dei modelli didattici e organizzativi della scuola? Quali di essi sono efficaci nel favorire il trasferimento dell’innovazione in contesti differenti da quelli nei quali essa ha avuto origine?

Making Learning and Thinking Visible in Italian Secondary Schools (MLTV)
Harvard Project Zero e INDIRE lavorano insieme alla sperimentazione di un concreto modello educativo innovativo capace di valorizzare e mettere a frutto sia le conoscenze, abilità e competenze di tipo disciplinare che lo sviluppo del pensiero nelle diverse declinazioni: critico, creativo, logico-matematico, riflessivo, decisionale, sistemico.
Il progetto mira a esplorare e sperimentare i due fondamentali framework concettuali di Harvard Project Zero – ossia Making Learning Visible (MLV) e Visible Thinking (VT) – nel contesto delle scuole secondarie di secondo grado italiane.