L’architettura di Panta Rei è particolarmente attenta alla sensorialità, mostra i componenti di cui è fatta, li fa sentire e vedere. Pur mantenendo coerenza formale, attribuisce grande importanza alla dimensione percettiva, parla attraverso i materiali, ne accetta le discontinuità e ne valorizza le differenze. L’architettura dei sensi non è un aspetto esoterico, ma concreto. Si esprime, ad esempio, con la sonorità dell’acqua nelle vasche, l’odore del legno trattato con impregnanti naturali, la particolare sensazione tattile data dai muri, fatti di componenti diversi, il colore delle sostanze lasciate al naturale.
Il valore formale esiste ma non prevale - non porterà quindi a spazi astratti, geometrici, monocolori, dove non è possibile capire di che cosa sono fatti i muri o i pavimenti. Lo spazio non è generato solo da una geometria che si materializza, ma da un insieme di materiali che mostrando la propria diversità si avvicinano alle sensazioni di chi li abita.
Le decisioni prese non sono solo estetiche, ogni gesto propone un contenuto. Nella foto: mattoni in terra.
La fontanella è all’interno della sala dell’accoglienza